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Aumento bollette: arriva il bonus ma l’allarme rincari continuerà anche nel 2022
Bonus bollette: a chi spetterà
Il piano c’è. Il governo lavora alle misure per evitare l’aumento delle bollette. La strada che il governo intende percorrere per evitare la stangata, a quanto si apprende, passa dal taglio degli oneri di sistema e da un bonus più corposo per le famiglie in difficoltà con il dl giovedì in Cdm. Fonti del Mef parlano di un intervento che – dai 3 miliardi stimati inizialmente – potrebbero salire a 4 miliardi, ma che comunque non sarebbero sufficienti a coprire per intero il balzo in avanti delle bollette. Ma a contenerlo sì, facendo scudo per le famiglie più povere grazie al ricorso al bonus maggiorato. Un intervento-tampone, non certo una soluzione. Quella non è alla portata al momento.
Bonus bollette: a chi spetterà
Le simulazioni del Tesoro indicano un fabbisogno di 9 miliardi per azzerare i rincari, troppi da tirare fuori e tra l’altro in così poco tempo. Si va verso un intervento mirato, che dovrebbe ridurre il peso degli aumenti di circa il 30%. Per quel che riguarda il bonus sarà incrementata la detrazione fiscale di cui oggi godono circa 3 milioni di famiglie con un Isee sotto gli 8.265 euro (fino a 20mila euro se la famiglia ha almeno quattro figli a carico). Non ci sarà però un abbassamento della soglia Isee: infatti l’allargamento della platea comporterebbe una spesa troppo alta. Nessun intervento invece sull’Iva che grava sulle bollette italiane.
“È la fase di studio delle soluzioni più giuste per mitigare il problema in maniera stabile e strutturale”. Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ieri è tornato a parlare dei rincari sulla bolletta elettrica. “Va specificato – spiega – che essendo il mondo dell’energia globale il costo delle materie prime impatta su tutti. Non è solo l’Italia che ha problemi di bolletta. Con l’aumento che c’è stato del gas vediamo che tutti i nostri vicini europei hanno i nostri stessi problemi”.
E “non bisogna fare l’errore di pensare che questo sia un problema che dipende dalla transizione ecologica, la transizione ecologica in realtà nel medio-lungo termine dà delle soluzioni che ci dovrebbero sollevare da questi problemi. Nel giorno in cui avremo una produzione di energia principalmente basata su rinnovabili ci potremo sganciare dal prezzo anche del gas ma questi sono cambiamenti infrastrutturali enormi. In questi anni, nel frattempo, dobbiamo gestire la vita di tutti i giorni”, spiega Cingolani.
Il governo si sta occupando della questione “con la massima attenzione, in questi giorni c’è la massima concentrazione sul tema – continua il ministro -Cerchiamo di mitigare, intanto in tempo reale sulla prossima bolletta ma c’è consapevolezza che sono trend globali che non invertono in un mese, bisogna prendere decisioni più infrastrutturali, semplifico, come viene calcolata la bolletta, sono tutti al lavoro per mitigare questi effetti”. Dopo “abbiamo una road map chiara: quella di aumentare il nostro mix energetico di rinnovabili per sganciarci dal costo del gas. Tutti stanno lavorando. Delle tante misure possibili bisogna valutare pro e contro. In questo momento si sta facendo questo. È la fase di studio delle soluzioni più giuste per mitigare il problema in maniera stabile e strutturale”, conclude Cingolani.
Perché aumentano le bollette
Il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di oltre l’80% rispetto a gennaio di quest’anno, quello del gas naturale, da cui dipende il prezzo dell’energia elettrica, di oltre il 100%. Ad agosto, in base alla stima preliminare diffusa dall’Istat a fine mese, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha registrato un incremento annuo del 2,1% (2 decimi di punto al di sopra del mese precedente). E a correre di più sono stati i beni energetici, con un rincaro che sfiora il 20% e una crescita decisamente sostenuta per le tariffe di luce e gas (di oltre il 34%), aumentate a luglio. Il primo ottobre scatteranno le tariffe aggiornate per l’ultimo trimestre dell’anno. In attesa di un eventuale nuovo intervento di riduzione da parte del governo, i consumatori già temono “la stangata d’autunno”.
Il prezzo del gas aumenta a livello internazionale ormai da mesi. Già due mesi fa Cingolani ai senatori della Commissione Industria aveva ha spiegato che gli ultimi rincari delle bollette elettriche erano scattati per l’aumento del prezzo degli idrocarburi e per il costo delle emissioni di carbonio nel sistema di scambi europeo, Ets (Emissions trading scheme). Ma “il rischio – aveva detto chiaramente il Ministro – è che ogni trimestre ci si ritrovi con un aumento del 20%. E l’unico modo per uscire da questi aumenti è incrementare il più velocemente possibile la produzione di energia da fonti rinnovabili”. Insomma, lo scenario era chiaro da tempo..
L’aumento del prezzo delle materie prime e, in particolar modo, del gas naturale è evidente dall’inizio della ripresa economica post-lockdown, parallelamente ad un aumento vertiginoso e sproporzionato in alcuni paesi della domanda rispetto all’offerta. La Cina è tra i paesi asiatici ad aver aumentato significativamente la richiesta di gas causando un rincaro dei prezzi a livello internazionale. A pagarne le conseguenze sono i consumatori, con bollette alle stelle, come già accaduto lo scorso trimestre.
Allarme del FT: rincari gas proseguiranno anche in 2022
Il governo italiano interverrà quindi, ma i rincari visti finora sulle bollette energetiche sono destinati a proseguire, specialmente in Europa. A lanciare l’allarme è il Financial Times, con un articolo in cui cita diversi economisti sul tema. Pronosticano che il caro energia e bollette spingerà al rialzo tutta l’inflazione. Le scorte europee di gas sono basse, gli uragani oltre Atlantico hanno compromesso le esportazioni del Texas, e poi ci sono i propositi dell’Unione europea aggiungere ai prezzi i “rischi climatici” e i costi che ritiene correlati alle emissioni di CO2, propositi che hanno a loro volta spinto al rialzo i listini.
E così, rileva il quotidiano, ancor prima che si arrivi al picco di domanda invernale, i prezzi di riferimento del gas in Europa sono quasi triplicati. Vengono citati i dati di Refinitiv secondo cui i prezzi dei futures sul gas, espressi in euro per megawatt ora generato, sono saliti da circa 20 euro di gennaio fino a 70 a inizio settembre. Il fornitore norvegese Equinor ha già avvertito che i rincari potrebbero trascinarsi ben in avanti nel 2022. Mentre secondo l’economista di Oxford Economics Daniel Karl questi aumenti potrebbero impartire ulteriori accelerazioni all’inflazione dell’area.
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