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Attenti ai “virtuosismi” e ai giochini dei soliti furbi

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BIELLA – E’ polemica tra la Giunta di palazzo Oropa e le opposizioni. Motivo del contendere questa volta è il non avere utilizzato i fondi (quanto meno, non tutti) destinati dallo Stato ai Comuni per far fronte alle emergenze dovute alla pandemia. “Così rischiamo di passare per virtuosi” accusano le minoranze “dando l’impressione di non avere necessità di nuove risorse ed essere per questo tagliati fuori da futuri finanziamenti”.


Questa vicenda mi riporta indietro di un bel po’ di anni, all’epoca dell’Usl 47 di Biella (Unità sanitaria locale divenuta poi l’attuale Asl). Ed in realtà, la memoria storica mi dice che questi timori hanno un loro fondamento.
Nella prima metà degli anni ’80, la direzione amministrativa dell’allora Usl 47 di Biella, chiuse il bilancio con dati talmente positivi, tanto che la Regione, chiamata a destinare le quote di riparto della sanità alle Usl piemontesi, per diversi anni inviò a Biella quote sottostimate proprio per effetto di quei dati.

E così, quello che avrebbe dovuto essere interpretato come un gesto di avvedutezza e di un’accorta gestione finanziaria, si rivelò per l’Usl un boomerang che finì con l’imporre ristrettezze e rinunce per diversi anni successivi. Questa vicenda, purtroppo da molti dimenticata, dovrebbe essere invece un monito affinchè non si commettano gli stessi errori, dovuti perolopiù ad una sorta di “ansia da prestazione” che, quando si parla di economia, vorrebbe i biellesi sempre primi della classe. E’ di certo eticamente doveroso e corretto non “gonfiare” i bilanci per fare apparire spese che non ci sono, la qual cosa purtroppo in Italia è un malvezzo di molti, ma allo stesso modo va evitato l’autolesionismo. Se non spendiamo quanto ci serve, nessuno ci assegnerà medaglie o encomi, ma semplicemente il denaro che non sarà più destinato a Biella andrà ad altre realtà. E forse finirà proprio nelle tasche di quei “furbi” che, manipolando i bilanci, avranno fatto apparire necessità improprie o sovradimensionate.

Giorgio Pezzana


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