Attualità
Anna Gamba racconta la sua vita: «Sono una donna davvero felice»
Il racconto della vita dei nostri amati anziani

Anna Gamba racconta la sua vita. Prosegue a spasso per il Biellese il meraviglioso viaggio tra i nostri amati anziani. Ogni volta raccontiamo una nuova storia, sempre diversa.
Se anche voi, volete essere intervistati scrivete a paesi@nuovaprovincia.it. O contattate la nostra redazione al numero 015-32383. Oppure ancora telefonate al nostro redattore Mauro Pollotti (346-7936093).
Anna Gamba racconta la sua vita
«Sono nata nella mia casa d’infanzia a Ternengo, ma i miei genitori sono originari di Chiavazza, dico “sono” perché li ho ancora entrambi. Mamma Iole ha 102 anni, mentre mio papà Severino ne ha 98».
Anna Gamba è una donna molto attiva, ha un carattere solare, basta trascorrere insieme qualche minuto per capire che trasmette energia e positività.
Anna, se si guarda allo specchio immaginandosi bambina, che cosa vede riflesso?
Una piccola peste. Ho ancora in mente qualche vago ricordo della mia infanzia. Abitavamo a Ternengo, un paese che pur non vivendoci più da ormai molti anni amo ancora tanto. La nostra casa aveva un bel cortile grande, dove io giocavo con altri bambini, i figli dei vicini. Mia mamma ogni tanto mi ricorda che ero terribile, comandavo tutti scorrazzando con il ciuccio in bocca. Ero sempre arrabbiata, infatti, in tutte le fotografie dell’epoca venivo ritratta perennemente seria, pur essendo molto serena. Per me era grande festa il giovedì, il giorno in cui mia nonna portava me e mia sorella a Biella. Percorrevamo tutta la via Italia fino ad arrivare a San Cassiano. La nostra era una famiglia tranquilla, non ci è mai mancato nulla.
I suoi genitori di che cosa si occupavano?
Mio papà lavorava nel settore del tessile, mamma era una commessa. Purtroppo entrambi vissero un grave lutto, persero il primo figlio, Maurizio, quando aveva solamente 28 giorni. Poi nacqui io e dopo quattro anni mia sorella Silvia. La vita non era come quella di oggi, non c’era nulla ma avevamo l’unione, si viveva quotidianamente il calore famigliare. Ricordo con tanta nostalgia il mio periodo scolastico. Le scuole elementari non erano molto distanti da casa. All’epoca c’era solamente una maestra dalla prima alla quinta. La maestra Cerruti era una brava persona, molto preparata, ma esigeva rispetto e compostezza. Sulla sua cattedra giaceva perennemente una bacchetta di bambù che puntualmente finiva sulle dita di qualche indisciplinato.
A che età iniziò a lavorare?
Appena finite le scuole medie venni assunta al Biscottificio Cervo a Chiavazza. A quei tempi era una delle ditte dolciarie più note del Biellese. Durante la produzione il profumo dei dolci si sentiva fino a Biella centro. Lavorai li per otto anni poi decisi di cambiare totalmente settore e fui così assunta alla Pettinatura Italiana a Vigliano, dove rimasi fino alla pensione.
A che età il suo cuore batté per un ragazzo?
Avevo 16 anni quando conobbi Roberto. Quel giorno ero in giro per il paese quando lui con un suo amico si avvicinarono. Da quel momento scoppiò l’amore. Divenne l’uomo della mia vita, ci sposammo nel 1977 e andammo a vivere a Vigliano, paese in cui abitiamo tutt’ora. Dalla nostra unione nacquero Stefano e Riccardo, ora vivono per loro conto. Io e Roberto siamo inseparabili, abbiamo tanti hobby, insomma, sono soddisfatta della vita che conduco.
All’inizio dell’intervista ci ha parlato dei suoi genitori, entrambi hanno una veneranda età.
Si, come già detto 102 la mamma e 98 il papà. Vivono in casa di riposo a Chiavazza, ma sono autosufficienti. Lei sta benissimo, utilizza addirittura il cellulare con grande dimestichezza, legge e guarda la televisione. Papà invece in questo ultimo periodo soffre un po’ di demenza senile, ma tutto sommato sta ancora bene.
Lei ha qualche hobby? Ccome trascorre le sue giornate?
Leggo tantissimo, a parte i gialli perché non mi piacciono. Svolgo le faccende di casa. Insomma, non ho il tempo di annoiarmi. Tornando allo specchio da lei citato nella domanda precedente, dico che guardandomi vedo riflessa una donna felice.
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