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Andare oltre i loghi

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Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita. In questo proverbio cinese è riassunto l’obiettivo che dovrebbe avere la scuola: fornire gli strumenti per rendere gli individui autonomi e in grado di autodeterminarsi.
Sui giornali locali nei giorni scorsi si è parlato di un progetto, sostenuto dalla cooperativa Tantintenti di Biella, che promuove l’incontro tra scuola e mondo produttivo del Biellese per trasformare il “saper fare” dell’impresa locale in un insegnamento capace di educare gli studenti alla gestione della realtà.

Creare un nesso tra idea e azione sprona le persone a trovare soluzioni nuove di fronte alle difficoltà, stimolando la riflessione e il pensiero creativo.

L’era digitale ha semplificato sensibilmente la nostra vita, ma ha ridotto in noi la capacità di risolvere criticità spicciole, impigrendo i nostri meccanismi cognitivi, che sono stati validamente sostituiti da navigatori satellitari, motori di ricerca, traduttori automatici ecc.

L’illusione di poter giungere alla soluzione di un problema alla velocità del web, è inoltre colpevolmente e ampiamente sfruttata da una politica sbagliata, sempre più affamata di consensi e con una visione del futuro che si esaurisce alla data delle prossime elezioni, al solo scopo di autoreferenziarsi agli occhi dell’elettorato.

Invece è proprio in un’istruzione alle competenze che si garantisce alla società di evolversi e a noi stessi di raggiungere la consapevolezza che ogni scelta che compiamo è il miglior compromesso tra costi e benefici. L’idea di unire attori diversi della società per perseguire un obiettivo comune, che si prefigga lo scopo di combattere la povertà educativa, è innovativa e coerente con quei principi (mai applicati) del modello di “economia positiva” di Jacques Attali, che favorisce una crescita responsabile, sostenibile ed inclusiva. Solo educando le menti al pensiero critico si può impiantare un embrione di speranza in un territorio che sembra averla smarrita. Questa sarebbe la vera rivoluzione culturale, sociale, economica e promozionale che potrebbe partire dal biellese. Il resto sono solo parole e … loghi.

Vittorio Barazzotto

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