Attualità
Ancora dietro le sbarre il private banker Mauro Bortoluzzi
Sono trascorsi quattro mesi dal suo arresto, ma le porte del carcere per adesso rimangono ancora chiuse per Mauro Bortoluzzi, il private banker accusato di aver sottratto quasi dieci milioni dai conti di alcuni clienti di Banca Sella a lui affidati.
Al momento l’uomo si trova ancora in custodia presso la casa circondariale di viale dei Tigli, a Biella, e il suo legale, l’avvocato novarese Giuseppe Ruffier, anche in queste roventi settimane di agosto sta lavorando per riuscire a ottenere una misura cautelare meno afflittiva. Nella mattinata del prossimo 20 agosto, infatti, è in programma l’interrogatorio di Bortoluzzi davanti al sostituto procuratore Sarah Cacciaguerra, al quale seguirà molto probabilmente una nuova richiesta di scarcerazione.
L’ultima richiesta di questo genere non era andata a buon fine. Il Tribunale del Riesame aveva infatti respinto l’istanza presentata dall’avvocato Enrico Tardy, che all’epoca assistiva il biellese. Il collegio composto da tre giudici torinesi aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura di Biella ed eseguita a metà aprile dalla guardia di finanza.
La speranza della difesa è che ora, alla luce della volontà di collaborare senza nascondere nulla, come dimostrerebbe anche la richiesta di essere interrogato, il quadro possa cambiare e che per il 46enne possa aprirsi la possibilità di una misura cautelare più “soft”.
Nel frattempo il procedimento avanza. Un’altra tappa importante sarà quella del prossimo 7 settembre, giorno in cui è in programma l’audizione dei periti, che esporranno le loro relazioni a proposito della capacità di intendere e di volere di una delle presunte vittime del 46enne. La difesa ha affidato l’incarico di consulente di parte a una professionista biellese, la dottoressa Nunzia Chieppa.
Accertare se la donna fosse o meno capace di intendere e di volere sarà un aspetto fondamentale, almeno per quanto riguarda l’accusa di circonvenzione di incapace mossa contro Bortoluzzi.
Sono pesanti i reati per i quali è stato indagato dalla Procura e dalla guardia di finanza in seguito ai controlli e alla denuncia presentata da Banca Sella nei suoi confronti.
Si va dall’appropriazione indebita alla circonvenzione di incapace, appunto, passando per il furto pluriaggravato, il riciclaggio e l’autoriciclaggio.
Stando a quanto ricostruito nel corso dell’indagine dalle fiamme gialle, coordinate dal procuratore capo Teresa Angela Camelio e dal sostituto procuratore Sarah Cacciaguerra, l’uomo avrebbe fatto sparire ingenti somme di denaro da conti correnti e conti titoli di una decina di facoltosi clienti dei quali si occupava, attraverso operazioni contabili mai autorizzate dai clienti.
Le cifre contestate complessivamente sfiorano quasi i dieci milioni di euro. Per questa ragione la Finanza, contestualmente all’arresto, ha proceduto al sequestro di beni mobili e immobili – appartenenti a lui, alla compagna e agli altri due indagati – per un valore quasi corrispondente. Tra questi anche numerose auto di lusso e preziose opere d’arte.
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