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Al parlamento europeo di Bruxelles per presentare il Biellese, tra salami e formaggi di polistirolo

Raglio d’Asino: nel 2003 la Provincia organizzò un viaggio per promuovere il distretto industriale e il turismo dell’enogastronomia

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BIELLA – Il 19 marzo del 2003, la Provincia di Biella, grazie all’europarlamentare Mario Mantovani, decise di organizzare un viaggio a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo per promuovere il distretto industriale e il nascente turismo dell’enogastronomia.

Da Biella, partì una delegazione numerosa. Insieme al Presidente Orazio Scanzio, sbarcarono al Parlamento gli assessori Ugliengo, Gariazzo, Colombo, il presidente del consiglio provinciale Pella, Manoli (Atl), Rondi (UIB), Pozzi (Camera di Commercio), Pichetto (Regione Piemonte), Squillario (Fondazione CRB), alcuni consiglieri provinciali, giornalisti e invitati della “BCC”, la Biella che contava.

Al quinto piano del Parlamento, un emozionato Presidente della Provincia, ringraziando l’on. Mantovani che per l’occasione fece gli onori di casa, illustrò all’assemblea internazionale il territorio nei minimi particolari.

In quell’occasione, al tavolo dei relatori, erano presenti anche le bottiglie di acqua Lauretana al posto delle più blasonate Perrier. A dimostrazione che i biellesi avevano tutte le caratteristiche per poter imporre alcune scelte anche sui tavoli dell’europarlamento. Seguirono una serie d’interventi tutti in lingua italiana.

Gilberto Pichetto, allora assessore regionale all’industria, ricordando il ruolo centrale del Piemonte, mise in risalto il Sistema Biella, parlando del settore tessile quale fiore all’occhiello della Provincia. Concetto che fu amplificato anche da Ermanno Rondi, allora presidente Uib, che in quella circostanza propose Biella quale sede per l’agenzia per la sicurezza tessile, annunciando che da lì a pochi mesi sarebbe nato il marchio “Biella the art of excellence”.

Roberto Pella, allora Presidente del Consiglio Provinciale, perdutosi poco prima tra i meandri del guardaroba, si prodigò sull’argomento delle autonomie locali, esibendosi anche in un saggio di storia sulla nascita dell’Unione Europea. Infine, Giuliano Manoli, fresco Presidente dell’Atl, tracciò un quadro completo sulle bellezze del territorio. Lo fece così bene che riuscì a spiegare (anche a gesti) che il Biellese poteva vantare tre Santuari con un’unica strada prealpina “retta” che li collegava.

Tutti i relatori fecero di tutto per promuovere il territorio, poiché il problema era noto: non riuscivano ad attrarre risorse, sia dal punto di vista turistico, sia economico. Peccato che, di tutte quelle parole, pochi riuscirono a cogliere il senso degli interventi, poiché i posti a sedere dotati di auricolari per la traduzione dall’italiano all’inglese, riservati all’attenta platea presente, furono occupati dagli stessi biellesi che per filmare e fotografare i rispettivi consorti li avevano occupati.

Gli interventi terminarono con una domanda imbarazzante da parte di un operatore, che per l’occasione teneva nelle mani una cartina. “Su questa mappa – chiese – non trovo grandi vie di comunicazione. Siete consapevoli che per attrarre risorse, oggi siano indispensabili autostrade, aeroporti e ferrovie? La risposta non si fece attendere e fu fulminea: “Nessun problema! Poi… le faremo!”.

Terminata la presentazione, i partecipanti furono invitati al rinfresco preparato rigorosamente con prodotti di casa nostra. Oltre alla comitiva biellese e ai rappresentanti delle delegazioni internazionali, al banchetto, s’imbucarono gli europarlamentari Enrico Ferri (ex ministro ai Lavori Pubblici, famoso per aver imposto il limite dei 110 km/h sulle autostrade italiane nell’88-89) e Mario Borghezio.

Ignari di ciò che era appena successo, sperando di partecipare a “La grande abbuffata” come nel film di Tognazzi, i due europarlamentari fiutando come cani da tartufo l’odore del cibo, si buttarono a capofitto nella sala, spazzolando tutto ciò che si trovava sul tavolo. Salami e formaggi, minuziosamente preparati nelle cucine del palazzo europeo, andarono letteralmente a ruba.

Al termine della grande abbuffata, nel caos ovattato dal chiacchiericcio, gli europarlamentari, sgattaiolarono portandosi via alcune forme di quel ghiotto formaggio biellese. Purtroppo però, quelle forme di Toma d’alpeggio, non erano altro che alcune repliche di polistirolo messe a dovere sui tavoli per sfoggiare la grandiosità del saper fare biellese.

La giornata si concluse con una chiosa dell’onorevole Mantovani, che salutando i partecipanti al simposio, disse: “Se la crescita del Biellese è direttamente proporzionale alla passione dei suoi amministratori, le aspettative sono tante e non tarderanno ad arrivare”. Ma per Ferri e Borghezio (comunque brava gente) le aspettative si rivelarono una vera delusione.

 

Michele Porta

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