Attualità
Addio coprifuoco tra fine maggio e inizio giugno: l’ipotesi prende corpo
A che punto siamo per il superamento del coprifuoco? Metà maggio, periodo da molti ipotizzato per lo spostamento dalle 22 alle 23 dell’inizio della chiusura notturna, è dietro l’angolo, ma per ora tutto tace. “Se i dati lo permetteranno, e il calo dei contagi continuerà, sarà possibile togliere un’ora o anche più di coprifuoco: non è una misura scritta sulla pietra, a decidere devono essere i numeri” dice oggi Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del “Gemelli” di Roma, ad Agorà sui Rai3. Il monitoraggio di venerdì 7 maggio potrebbe dare le prime indicazioni importanti.
Quando sarà tolto il coprifuoco
“Se si decide di accogliere i turisti, vuol dire che si è in sicurezza – ragiona il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè – Credo che tra fine maggio e inizio giugno il coprifuoco andrà tolto”. E’ scontato però che prima dell’eliminazione ci sarà uno spostamento. “Per ora ci sarà un ‘tagliando’ – ha ricordato Mulè – per vedere di farlo slittare di un’ora o anche di due, a mezzanotte, superando la ‘sindrome di Cenerentola’”.
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, invita però a guardare al quadro generale, non al dettaglio del coprifuoco: “Penso che dobbiamo guardare il settore delle riaperture ad ampio ventaglio. Ci sono attività ancora chiuse come le palestre e il settore del wedding che non ha prospettive”. Se “ci fossilizziamo” solo sul coprifuoco “ho paura che sbagliamo obiettivo: dobbiamo guardare a tutto tondo il problema. Mi auguro che il coprifuoco possa avere gradualità, per arrivare a toglierlo. Ma se ci fosse la necessità ancora di qualche settimana nessuno si straccerà le vesti”.
“Il coprifuoco alle 22 lo toglierei perché nessuno ha presentato dati a sostegno del fatto che serva. Se non ci sono dati, allora non può essere messo” sostiene il leader di Azione e candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda. Più cauto Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio: “La curva sta scendendo non solo per i vaccini, ma anche perché c’è il coprifuoco. I risultati vanno di pari passo con le riaperture. Il Lazio è la regione italiana che è stata più tempo in zona gialla. Ma serve responsabilità”. Riaperture “entro metà maggio e via il coprifuoco” dice oggi Matteo Salvini, leader della Lega. “Siamo tutti d’accordo che il coprifuoco debba essere superato e stiamo lavorando per superarlo il prima possibile, grazie anche a una campagna di vaccini che finalmente ha segnato 500mila dosi al giorno” spiega il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine del G7 di Londra.
Il coprifuoco è una strategia prudenziale
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, ha spiegato nei giorni scorsi che l’obiettivo è “riaprire per non chiudere più, per questo sono importanti gradualità e progressività. Senza queste caratteristiche il rischio di dover tornare indietro aumenterebbe. Rischieremo di meno se ognuno di noi farà la sua parte nel rispettare le regole che ormai tutti conoscono”. Sul coprifuoco rimasto alle 22 dice: “Fissare un’ora di restrizione di movimento è una strategia prudenziale per mantenere una situazione di controllo dei contatti sociali che possono avvenire la sera ed essere connotati da un particolare profilo di rischio. Poi la decisione del governo potrà essere rivalutata nelle prossime settimane alla luce dell’evoluzione del quadro epidemiologico”.
Il premier Mario Draghi ha preso nero su bianco l’impegno a rivedere la misura, ma date non sono state ipotizzate per adesso. Il coprifuoco è destinato a essere messo da parte con l’estate, ormai è chiaro a tutti. Dovranno essere garantiti controlli sugli assembramenti serali con eventuali sanzioni. La libertà di circolazione nel rispetto delle regole sanitarie, se la curva dei contagi e dei ricoveri continuerà a scendere, deve essere ripristinata: non è una battaglia politica, non deve né può diventarlo.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook