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Addio al musicista e compositore Valter Gallina, portato via a soli 42 anni da un melanoma

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BIELLA –  È calato il silenzio sulla giovane vita di Valter Gallina, ma le sue note continueranno a riempire il cuore di chi lo ha conosciuto e amato.

Gallina si è spento a Biella a soli 42 anni, il primo giorno di marzo. Da circa un anno, ormai, lottava contro un melanoma particolarmente aggressivo, contro il quale poco hanno potuto fare le numerose sedute di radioterapia alle quali si è sottoposto. Dopo i primi mesi in cui la malattia è sembrata rallentare, le condizioni di Gallina sono gradualmente peggiorate, per poi precipitare nei mesi di dicembre e di gennaio.

«Non si è mai arreso e non ha mai perso la speranza – sono le parole della madre, Marcella Cossutta, ex titolare dello storico negozio “Gallina Sport” -, ma è sempre stato perfettamente consapevole di ciò che stava affrontando. Prima di andarsene, quando ancora riusciva a parlare, mi ha detto che non voleva avessimo sensi di colpa, che se ne andava tranquillo, perché alla fine aveva fatto le cose che voleva fare. Era sereno, perché non essendo sposato non lasciava né moglie, né figli».

Lascia nel dolore, però, la madre, la sorella Viviana, il cognato Alessandro, l’amato nipote Giacomo e l’amica di sempre, Vanessa, rimasta al suo capezzale nelle sue ultime settimane di vita.
Questa vita, con Valter non è mai stata particolarmente generosa, fin dalla tenera età. A dodici anni il primo grande dolore, la perdita del padre Edoardo, storico “Gipin” di Biella, come il nonno Francesco.

«Valter era un ragazzo semplice, gentile e corretto – lo ricorda la madre – un vero signore. E purtroppo, spesso, queste persone sono quelle che soffrono di più, per via della loro grande sensibilità».

Qualche delusione l’ha vissuta anche seguendo la sua grande passione per la musica, leit motiv della sua esistenza.
Prima l’indirizzo musicale alla Salvemini, poi le prime lezioni di chitarra mentre frequentava l’Itis di Biella. Uno studio che lo ha accompagnato per tutti gli anni successivi, portandolo anche a seguire per tre anni i corsi di una scuola specialistica di Roma. In mezzo, tantissime esperienze come musicista. Suonava e componeva.

«Da ragazzo era partito dal rock e dal metal, ma amava tutta la musica, in particolare il jazz e la classica – continua a ricordare la madre -. Evitava solo le canzonette. Gli sarebbe piaciuto proseguire gli studi in America, ma sarebbe stato troppo costoso. Quando è tornato da Roma, era un po’ deluso. Troppe promesse mancate e porte chiuse. Continuava a suonare, ma più per se stesso, e contemporaneamente ha deciso di intraprendere un’ altra strada».

Si è rimesso in gioco ed è diventato programmatore informatico. Sono stati realizzati da lui numerosi siti internet, anche biellesi, come quello dell’Accademia Perosi.
La grafica e l’informatica, però, non lo hanno mai allontanato dall’arte e dalla cultura in generale. I suoi interessi erano tanti e variegati, dal cinema ai fumetti giapponesi, dalla letteratura fantasy alla fantascienza.

«Ultimamente – ricorda con amarezza la madre – si era un po’ isolato. Era stanco delle delusioni e ne soffriva, tenendo tutto dentro. Ma non ha mai perso la voglia di crescere e migliorarsi, continuava a studiare, approfondiva. Era fatto così, da se stesso pretendeva sempre il massimo e non era mai soddisfatto, voleva sempre crescere».

Uno stimolo continuo verso la sperimentazione e la conoscenza, che nel corso degli anni lo hanno portato a comporre moltissima musica, che rimane ora come il suo testamento artistico.
Nei giorni scorsi i familiari gli hanno detto addio a Torino, dove è stato accompagnato per la cremazione, come da sua espressa volontà. I suoi resti, però, riposeranno nel Biellese. «Ho già fatto la domanda per la dispersione delle ceneri – conclude mamma Marcella -. Credo che lo faremo a Piedicavallo. Amava i boschi e la montagna, sono certa che il posto gli piacerebbe».

 

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