Attualità
Abbandono di rifiuti a Chiavazza, i responsabili scoperti e individuati grazie alle “fototrappole”
BIELLA – Il nucleo tutela Ambientale della Polizia locale di Biella ha identificato il responsabile dell’ennesimo caso di abbandono di rifiuti. E’ il secondo episodio nell’arco di poche settimane e anche questa volta è risultato decisivo l’utilizzo delle “fototrappole”. I fatti si riferiscono a un abbandono registrato negli scorsi giorni in via Collocapra nel quartiere di Chiavazza. Agli agenti del nucleo tutela Ambientale sono bastati pochi elementi per identificare e convocare al comando il responsabile che è stato sanzionato con una ammenda.
Spiega il vicesindaco e Assessore alla Polizia locale Giacomo Moscarola: «La Polizia locale prosegue la lotta agli abbandoni irregolari dei rifiuti, un fenomeno che si registra settimanalmente e che va contrastato anche grazie ai mezzi tecnologici. Abbiamo fortemente voluto la nascita del nucleo di tutela Ambientale proprio per contrastare il fenomeno, in città sono posizionate diverse “fototrappole” e grazie al lavoro degli agenti si stanno ottenendo dei risultati concreti».
Per un situazione risolta positivamente ce n’è un’altra che rimane ancora aperta. La zona interessata in questo caso non è quella centrale di via Mirabella, quartiere San Paolo.
«Da diversi mesi – spiegano alcuni residenti – nella nostra via vengono abbandonati rifiuti di ogni genere. E quanto diciamo di “ogni genere” non intendiamo solamente i classici sacchetti della spazzatura ma anche rifiuti di ingombranti. Tra i tanti, recentemente è stata abbandonata anche una vecchia lavatrice. Purtroppo non si tratta di un caso isolato ma ormai è diventata una consuetudine».
Ovviamente le lamentale presso gli uffici competenti non sono mancate: «A parte il fatto che prima che il materiale venga ritirato passano anche settimane con telefonate tra Seab e polizia municipale che si rimbalzano vicendevolmente le responsabilità, quello che ci ha amareggiato è stato il discorso relativo alle cosiddette “fototrappole”».
E qui, immancabile scatta la burocrazia. «Ci è stato risposto che non possono essere installate perchè la via non è pubblica. E’ una risposta che non possiamo accettare. Il decoro di una città è un bene comune che riguarda tutta la popolazione a prescindere che la strada sia pubblica o privata. Siamo amareggiati e speriamo che il comune faccia qualcosa anche in via Mirabella per far finire questo scempio».
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