Attualità
A carnevale ogni scherzo vale
Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella
A carnevale ogni scherzo vale, per questo la storia dello stop al credito per il “superbonus ristrutturazione” – che a Biella e dintorni metterebbe a rischio 2 mila imprese artigiane con circa 8 mila addetti secondo alcune stime di Confartigianato – potrebbe essere una pensata, più che del governo, di qualche simpatica maschera storica come Arlecchino, Pulcinella, Pantalone, Balanzone.
Ma si sa tra politica a vari livelli, festival canori e carnevale il divario è sempre più sottile, quasi una sorta di mare magnum da cui, di volta in volta, poter pescare “il protagonista” di turno pronto a dire la frase di rito: “La colpa è di chi ci governava prima!!!” Ma qualunque dottor Balanzone che si rispetti, dei cinque stelle, lega, pd o della stessa forza Italia, aveva mai pensato al fatto che i soldi del 110 per cento erano soldi di tutta la collettività e che, seppur portando tante entrate per le casse dello Stato, prima o poi avrebbero portato ad un aumento insostenibile del debito pubblico?
Tutto quello che si sta verificando in questi giorni ci deve fare riflettere su un fatto: la grande astensione alle regionali di Lazio e Lombardia è un po’ il frutto diretto di questo continuo “tirare a campare” della politica, come già sperimentato durante la pandemia da Covid. Allora era l’emergenza ad attenuare un pò il giudizio su certi provvedimenti senza senso, oggi quell’eccezione conferma, invece, una regola molto italica della politica nostrana – e anche tanto biellese di questi tempi – che ti porta a poter dire tutto e il contrario di tutto a distanza di poco tempo, tanto nessuno verrai mai a chiederti conto più di tanto del tuo operato.
Se in campagna elettorale prometti A ma quando governi sei costretto a dire B va sempre bene, mal che vada vai in TV, alzi un po’ la voce, la butti un po’ “come si dice” in caciara e il gioco è fatto. Tornando alla nostra Comunità biellese è chiaro che questi continui chiaro scuri – con gli aumenti delle materie prime nell’agroalimentare, la crescita della povertà alimentare con sempre più “accessi” alla Caritas, alla sua mensa e al suo dormitorio – portano un’ansia generalizzata che non fa bene al cuore ma nemmeno agli indici economici della città.
E’ chiaro (forse mica tanto) che per risalire un pò la china, occorre che si cambino prospettive e registro, uscendo un pò fuori dalla logica dei social politici ad ogni costo (dove postare la qualunque e dove va sempre tutto bene) tornando a respirare un po’ di strade, quartieri e vie della città per capire la situazione del tessuto economico e sociale vero che è in difficoltà. “Tik Tok” (giusto per restare in tema) mi sentite cari amministratori biellesi? C’è qualcuno? D’accordo che di questi tempi un po’ bui bisogna avere Fede-z, certo è che anche un po’ di Chiara Ferragni, della sua visione e del suo “spirito imprenditoriale” ci sarebbe tanto bisogno anche qui…
Luigi Apicella
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