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A Biella nasce un nuovo progetto di assistenza alle persone anziane

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BIELLA – “DOVE ERAVAMO RIMASTI” è un progetto atto a rafforzare la domiciliarità leggera e di prossimità a favore della popolazione anziana residente sul territorio del Comune di Biella ed è il prosieguo di un precedente progetto, già finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che era denominato “Nonni ripartiamo insieme”.

Il progetto realizzato dalla Cooperativa Sociale La Famiglia, in partnership con il Comune di Biella, si è classificato tra i primi 15 ammessi nella graduatoria del  Ministero dell’Interno per il progetto U.N.R.R.A. 2020 (United Nations Relief and Rehabilitation Administration – Amministrazione delle Nazioni Unite per l’assistenza e la riabilitazione – accordo tra il Governo italiano e l’Amministrazione delle Nazioni Unite sull’utilizzo del Fondo Lire U.N.R.R.A.) accedendo ad un finanziamento di € 55.442,35.

Dall’inizio del lockdown ci si è resi conto che gli anziani sono stati duramente messi alla prova a causa dell’impossibilità di continuare i loro rapporti con le reti parentali ed amicali. In molti casi i figli o i parenti, abitando lontano, erano impossibilitati a visitare i propri cari e quest’ultimi si sono sentiti sempre più soli, senza l’aiuto consueto nello svolgere le quotidiane azioni di mantenimento della loro autonomia.

“Oltre alla questione psicologica, che su molti di loro ha gravato in maniera pesante, c’è stata anche la necessità di sostegno nella normale attività del mantenimento e della cura della propria abitazione – spiega l’assessore Isabella Scaramuzzi -. Gli anziani seguiti dai nostri servizi sono oltre 300 e la richiesta primaria che arriva è proprio quella improntata verso la cura dell’igiene della persona e della loro abitazione”.

Dalle segnalazioni pervenute all’assessorato Servizi Sociali, è stato calcolato che oltre il 40% della popolazione ha rilevato un peggioramento delle condizioni di vita, rappresentandoci soprattutto problematiche di depressione e ansia. Molti di loro, nell’impossibilità di essere aiutati, richiedono il ricovero in struttura.  Questo è dovuto anche al fatto che le famiglie hanno dovuto affrontare in contemporanea problematiche diverse, come quelle legate ai loro figli (rimasti a casa dalla scuola) o alle difficoltà lavorative sopraggiunte.

Questo progetto tende la mano proprio a queste situazioni, dove la rete parentale/amicale è impossibilitata ad essere di aiuto e facendo in modo che l’anziano non venga lasciato solo, al fine di evitare il ricovero in struttura.

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