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A 10 anni crea una tecnologia per persone disabili

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sofia aleci

BIELLA – Sofia Aleci di Biella ha solo 10 anni ed è un piccolo genio della programmazione con un grande cuore.

Nonostante la giovane età ha già le idee ben chiare sul suo futuro: vuole aiutare più persone possibili attraverso la tecnologia. La sua ultima invenzione è stata presentata anche su Rai Gulp, il programma televisivo tematico dedicato ai giovani di età compresa tra gli 8 e i 14 anni. Inoltre è stata ospite al più grande evento europeo sull’innovazione, il “Maker Faire 2020”, tenutosi a Roma la scorsa settimana.

La piccola inventrice studia alla scuola primaria Borgonuovo dell’Istituto Comprensivo Biella Tre, un plesso molto attento al tema dell’innovazione, tanto da essere approdato tra i finalisti del “Premio Scuola Digitale 2019/2020” ed aver donato dei progetti digitali alla cooperativa sociale Domus Laetitiae di Sagliano Micca.

“Technology of love”, la sua invenzione

L’invenzione di Sofia è stata battezzata “Technology of Love” ed effettivamente si tratta di un “gesto d’amore”, un grande aiuto per le persone affette da disabilità, che permette loro di comunicare e controllare i dispositivi wi-fi di casa con dei semplici gesti. La persona disabile davanti allo schermo registra i propri movimenti a seconda dell’esigenza, sulla base dei quali può dare comandi differenti, come ad esempio accendere la luce e cambiare canali tv.

Sfruttare la tecnologia per aiutare chi è in difficoltà

È stato prodotto attraverso il “coding a blocchi” chiamato comunemente Scratch, termine con il quale si intende una programmazione informatica a portata di bambino, una specie di nuovo codice linguistico che permette di “dialogare” con il computer assegnandogli facilmente compiti e comandi. L’obiettivo della piccola è stato quello di sfruttare la tecnologia per aiutare coloro che sono in difficoltà e questo le fa onore.

Il progetto presentato su Rai Gulp

Sofia su Rai Gulp ha potuto mostrare a tutti i telespettatori d’Italia il suo bellissimo progetto, dimostrando in più che una bambina oltre a giocare con le bambole può fare molto altro, pensando in grande e credendo nelle proprie aspirazioni. Infatti, con la maturità di una piccola grande donna, afferma: «Quando hai un grande sogno non bisogna ascoltare chi ti critica dicendo che non sei adatta, al contrario, bisogna continuare a seguire i propri sogni. Perché anche le ragazze possono avere una carriera di successo, e perché no, aiutare l’umanità».

Una passione ereditata dal papà

La capacità e la passione per la tecnologia sono state ereditate dal papà Giuseppe Aleci, anche lui selezionato per la “Maker Faire” con l’istituto superiore “Gae Aulenti”, dove insegna informatica. Il padre di Sofia insieme agli studenti si è occupato della programmazione del Robot Adam, un robot umanoide di una ditta giapponese, acquistato dalla scuola grazie alla vincita di un bando sull’intelligenza artificiale.

Il robot è stato programmato con una funzione anti covid. Infatti, quando si potrà tornare alla didattica in presenza, darà una mano ai collaboratori scolastici per misurare la temperatura all’ingresso della struttura. In più Adam è in grado di sterilizzare oggetti e mascherine grazie ad una lampada a raggi ultravioletti. Queste innovazioni fanno intendere l’importanza di saper sfruttare al meglio le tecnologie anche se possono sembrare futuristiche e difficili da carpire, in realtà sono alla portata di tutti anche dei bambini e possono darci una grande mano per migliorare e facilitare la nostra quotidianità.

Sara Curatolo

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