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Cronaca

Aveva una zanna di elefante sotto la sella del motorino

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Aveva una zanna di elefante sotto la sella del motorino

Viaggiava su uno scooter con una presunta zanna di elefante sotto la sella.
Insolito episodio nei giorni scorsi lungo le vie della città, dove un diciottenne biellese è stato fermato dalla polizia e trovato in possesso di un oggetto che ha tutta l’aria di essere d’avorio e di provenire dalle zanne di un elefante. A confermarlo potranno essere soltanto ulteriori accertamenti tecnico-scientifici, ma intanto il ragazzo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per “detenzione di parte derivante da fauna selvatica in via d’estinzione”.
L’episodio risale al tardo pomeriggio dello scorso 21 maggio. Verso le 19,30 l’adolescente è stato fermato da una pattuglia della Squadra Volanti, impegnata nei consueti servizi di controllo del territorio.
Mentre visionavano i documenti del diciottenne, i poliziotti hanno notato che vicino alle chiavi aveva un coltello multiuso dotato di diverse lame e di lunghezza complessiva di circa 20 centimetri. A precisa domanda, il giovane biellese non è stato in grado di giustificarne il possesso.
Gli agenti lo hanno quindi invitato ad aprire e alzare la sella per mostrare loro i documenti del ciclomotore. E’ in questo frangente che hanno notato il particolare oggetto: apparentemente una grossa zanna di elefante lavorata, lunga 28 centimetri. Come detto, l’ipotesi più accreditata è che si tratti di avorio, ma non vi è ancora la certezza al 100 per cento.
Per il possesso di questi oggetti la legge prevede un’apposita certificazione, il Cites, della quale il ragazzo era sprovvisto.
Ai poliziotti ha spiegato di averla ricevuta dal nonno, che ne era entrato in possesso durante il servizio militare prestato all’estero.
La volante ha provveduto a sequestrare sia la zanna lavorata che il coltello multiuso. Nei confronti del ragazzo è quindi scattata una doppia denuncia: oltre a quella relativa all’oggetto esotico, che probabilmente verrà fatto analizzare da personale specializzato, anche quella per porto ingiustificato di armi o oggetti atti offendere.

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