CronacaValle Elvo
Smascherato il presunto responsabile di un rogo doloso a Mongrando
Operazione dei Carabinieri Forestali del Nucleo di Sordevolo
L’attività investigativa, meticolosa e rapida, ha permesso d’identificare un agricoltore locale, già noto per il suo desiderio di espandere le aree di sfalcio a danno del bosco protetto.
La fulminea e determinante operazione dei Carabinieri Forestali del Nucleo di Sordevolo ha portato all’identificazione del presunto autore dell’incendio boschivo divampato nella mattinata di lunedì 12 agosto 2025 nel comune di Mongrando, in prossimità di Via Mombarone.
L’allarme, scattato grazie alla pronta segnalazione degli A.I.B. (Anti Incendi Boschivi) di Biella, ha subito messo in luce la natura dolosa del gesto. I militari, giunti immediatamente sul posto, hanno riscontrato inequivocabilmente la presenza di almeno due punti di innesco per accensione diretta, confermando l’intenzionalità della condotta criminale.
La rapidità delle indagini è stata cruciale. I Carabinieri Forestali hanno immediatamente acquisito e analizzato le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza della zona. L’analisi scrupolosa dei transiti ha permesso di circoscrivere e identificare i soggetti presenti nell’area nei momenti compatibili con l’accensione dell’incendio.
Le verifiche incrociate, unite alle sommarie informazioni acquisite, hanno portato a stringere il cerchio attorno al nome di un agricoltore e proprietario dei campi limitrofi da cui il fuoco ha avuto origine.
Le risultanze investigative hanno rivelato che l’uomo aveva manifestato in passato una chiara e reiterata volontà di limitare l’avanzamento dell’area boscata a favore dei terreni di sua proprietà destinati allo sfalcio pensando che l’espansione delle aree di sfalcio gli avrebbe consentito la percezione di maggiori contributi agricoli.
L’atto incendiario, commesso in area protetta, si configura dunque come un crimine ambientale motivato da un indebito tornaconto economico.
I Carabinieri Forestali di Sordevolo hanno così dimostrato una straordinaria efficacia nel tutelare il patrimonio boschivo e la legalità, assicurando alla giustizia il presunto responsabile. L’operazione sottolinea, ancora una volta, l’impegno costante delle Forze dell’Ordine contro i reati ambientali.
Si ricorda che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’indagato, da ritenere innocente sino a condanna definitiva, potrà portare elementi a propria difesa nelle successive fasi processuali.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook


steap63
16 Ottobre 2025 at 22:21
Un demente…. a questo dovrebbero togliere tutti i contributi se fossimo in una nazione seria.