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Tra le righe

“Un giorno”, l’ultimo lavoro del regista Francesco Bortolan

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BIELLA – Ho conosciuto Francesco Bortolan poco più di un anno fa, ad una serata con i ragazzi del gruppo “nientedafare_biella”. Avevo chiesto ai ragazzi un incontro per poter raccontare il loro progetto di “risveglio” della vita sociale e culturale nel Biellese in una prospettiva giovanile, autonoma, gestito come spazio libero di espressione e di discussione. Francesco in quell’occasione stava riprendendo il dibattito con una videocamera. Mi aveva colpito per l’atteggiamento gentile e attento, non scontato in un ragazzo così giovane.

YouTube https://www.youtube.com/@FrancescoBortolan , che pubblica nella sua pagina YouTube https://www.youtube.com/@FrancescoBortolan e sul suo profilo Instagram @francescobortolan.films.

Il suo ultimo lavoro, forse il più importante sia in termini di impegno di produzione che a livello autoriale e anche personale, è il cortometraggio “Un giorno”, progetto realizzato con Film Commission Torino Piemonte e Museo Nazionale del Cinema. L’opera è stata proiettata durante l’edizione 2023 del Torino Film Festival.

Il film, ambientato in una bellissima antica casa di campagna, racconta con delicatezza, profondità e poesia, la fatica ad interiorizzare il passare del tempo, i cambiamenti, la perdita delle persone importanti.

Il protagonista -che è l’alter ego del regista- riceve un vecchio walkman con una cassetta. In quella cassetta è registrata la voce della nonna. Con quella voce anziana e accorata lui instaurerà un vero proprio dialogo, un dialogo capace di spiegargli qualcosa del suo passato e forse persino in grado di aprigli una nuova prospettiva nel suo futuro, ora che la nonna non c’è più. E’ un film sull’elaborazione della perdita, sulla tenerezza dei ricordi, sullo smarrimento che l’età adulta inevitabilmente impone come involontario rito di passaggio.

E’ un film sul bisogno profondissimo dei ricordi e sulla necessità di fare di essi non una gabbia ma una risorsa per affrontare la vita che verrà.
Seduti al tavolino di un bar in centro Biella, Francesco mi racconta di sé, dei suoi progetti, delle sue visioni, della genesi di questo film.
E’ sorprendente la chiarezza e la determinazione di un ragazzo di poco più di vent’anni nel perseguire un sogno dettato da una grande passione: quella del racconto per immagini.

Questo film nasce da un lutto, la scomparsa della nonna di Francesco, una delle figure di riferimento della sua vita. Da quel lutto, da quella perdita, è nata la necessità di ripercorrere quel rapporto speciale attraverso il linguaggio cinematografico. Ne è appunto nato un film intimo, emozionante, dove la vera voce della nonna, proveniente da registrazioni e comunicazioni private -e già questo la dice lunga sulla particolarità di quel rapporto- è forse la principale protagonista.

Io credo che la creatività non sia altro che la capacità di leggere in profondità le proprie vicende unita all’attitudine e al coraggio di raccontare e di raccontarsi. E l’espressione artistica, di qualunque tipo essa sia, passa sempre attraverso l’esperienza personale, la capacità di fissare i punti significativi delle proprie emozioni e di renderle universali attraverso l’uso del linguaggio.

Il racconto è forse la parte più feconda e significativa nella vita di una persona: l’esperienza diretta per sua natura sfugge via, inghiottita dallo scorrere del tempo. E allo stesso modo scorrono via le situazioni, gli affetti, persino le persone. Ma la capacità di serbare un ricordo vivido e consistente e di fare di questo moto della mente e del cuore un racconto capace di emozionare, è di certo l’aspetto più bello e significativo dell’espressione artistica.

E questo legame stretto tra esperienza, ricordo, mutamento e racconto Francesco lo sa interpretare molto bene, con grande sensibilità, certo con perizia tecnica, con una grande onestà intellettuale ma forse soprattutto con il coraggio dei sentimenti.
Sono “vivi” i cortometraggi di Francesco Bortolan; sono testimonianze movimentate, animate da sguardi, cammini, incontri, ricordi, musica, parole, emozioni.

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