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Superbike, Badovini più forte della pioggia
Grande Ayrton Badovini in Portogallo. Nonostante la pioggia, domenica scorsa il pilota biellese è stato uno dei maggiori protagonisti della tappa del Mondiale Superbike disputata sul tracciato portoghese di Portimao.
Grande Ayrton Badovini in Portogallo. Nonostante la pioggia, domenica scorsa il pilota biellese è stato uno dei maggiori protagonisti della tappa del Mondiale Superbike disputata sul tracciato portoghese di Portimao.
Badovini e la “sua” Bimota Bb3 – peraltro ancora in attesa della deroga della Fmi, previsa per agosto, e quindi nuovamente senza punti iridati – ha concluso gara1 al 12esimo posto assoluto, sul virtuale terzo gradino del podio della categoria Evo, mentre in gara2, quando la pioggia è diventata ancora più forte, si è classificato nono assoluto, precedento anche la Suzuki di Eugene Laverty e l’Aprilia di Toni Elias (entrambi in assetto classico, ndr), aggiudicandosi così il platonico successo proprio tra le moto Evo.
Giusto per la cronaca, la prima manche è stata vinta dalla Kawasaki del campione del mondo in carica Tom Sykes, che ha guadagnato altri cinque punti su Sylvain Guintoli, su Aprilia, nella classifica generale. La seconda prova, con l’asfalta decisamente parecchio bagnato, ha invece visto trionfare la Honda di Jonathan Rea, davanti alle Ducati di Davide Giuliano e Chaz Davies, mentre Guintoli ha concluso settimo dopo aver letteralmente abbattuto il compagno di scuderia Marco Melandri, lanciatissimo all’inseguimento di Rea e grande favorito per la vittoria, mentre il leader del graduatoria Sykes si è accontentato dell’ottava posizione finale.
Il Mondiale superbike tornerà ora subito in pista, con il nono appuntamento stagionale in programma già domenica prossima – 13 luglio – sulla celebre pista di Laguna Seca, negli Stati Uniti. Quella sul tracciato del “cavatappi” potrebbe però essere l’ultima opportunati per Ayrton Badovini e per la Bimota, che entro il 13 agosto (dopo Laguna Seca ci sarà la lunga pausa estiva, ndr) dovrà dimostrare alla commissione della Federazione Internazionale di aver sistemato correttamente i motori e soprattutto di aver prodotto e immatricolato i 125 esemplari stradali prescritti dal regolamento.
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