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Contestazioni e lacrime, Marco Atripaldi getta la spugna

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Marco Atripaldi lascia la Juve Caserta. A fine partita contro Trento, all’uscita del PalaMaggiò, un gruppo di tifosi ne ha invocato le dimissioni, irrevocabili stavolta.

Marco Atripaldi lascia la Juve Caserta. A fine partita contro Trento, all’uscita del PalaMaggiò, un gruppo di tifosi ne ha invocato le dimissioni, irrevocabili stavolta.

«Una serata non facile, con mio figlio che piangeva – le dichiarazioni di Atripaldi -. La gara è finita come tutta la stagione, una situazione che non ho mai visto E’ il nono ko consecutivo di una squadra fragile e pure gli episodi non ci sono stati favorevoli. Non so cosa altro aggiungere. Questo gruppo necessita di un altro giocatore e non siamo riusciti a prenderlo, perché il mercato non è semplice, talenti non ce ne sono e soldi neanche. Basta chiedere agli operatori le difficoltà del momento. Mi rimprovero questo 0-9, ma non credo che Caserta sia già retrocessa. Bisogna mantenere i nervi saldi e ci vogliono persone che con grande attaccamento abbiano voglia di gestire il momento e dare fiducia ai ragazzi. Mi faccio da parte, sono stato accolto da striscioni chiari che mi invitano alle dimissioni. Ringrazio le persone che mi hanno sostenuto, e sono state tante, però l’ultima cosa di cui ha bisogno la Juve è che il pubblico si divida e che la società spenda risorse a difendere il general manager. E’ una situazione imbarazzante. Ho provato a tenere insieme i pezzi di questa società, prendendomi compiti che non mi spettavano. Non ci sono riuscito, ma vado via a testa alta. E’ stato sportivamente un fallimento e me ne prendo la responsabilità per la mia parte».

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