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Badovini, dramma sportivo: il suo team è un fantasma

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La squadra JR, con moto Bmw e licenza della Repubblica Domenicana, sembra sparita senza dare più notizie. Per il 28enne pilota biellese e Toni Elias stagione a rischio. La Bmw: “Mai ricevuti bonifici”.

La superbike è partita alla grande domenica scorsa in Australia, offrendo spettacolo, emozioni e novità. Non manca niente, neanche il team fantasma. E peccato che a pagare lo scotto sia Ayrton Badovini.

Già, perchè a tre settimane dallo storico sbarco in Thailandia si sono perse le traccie della JR, formazione della Repubblica Domenicana che mesi fa a Magny Cours aveva annunciato in pompa magna l’accordo di collaborazione tecnica con Bmw e l’ingaggio del pilota biellese e dello spagnolo Toni Elias, ex-iridato della Moto2.Già durante i mesi scorsi si erano rincorse parecchie voci sul mancato rispetto degli accordi tra la squadra e la Bmw: la JR aveva infatti prenotato quattro moto, prese in affitto parte del reparto corse di Rosenheim – la base operativa competizioni del colosso tedesco -, oltre alla gigantesca hospitality che la marca tedesca ha utilizzato nelle scorse stagioni del mondiale sbk.

Un impegno dal valore di svariati milioni di euro, che è stato però completamente disatteso. “Avevamo dei contratti, ma i bonifici promessi non sono mai arrivati”, fanno sapere fonti ufficiali di casa Bmw. A metà gennaio la JR aveva poi diffuso una nota dichiarando che avrebbe saltato la gara d’apertura di Phillip Island per non meglio precisati “ritardi tecnici”, spiegando però che si sarebbe presentata regolarmente al via in Thailandia. Invece pure stavolta niente da fare, tanto che persone vicine a Toni Elias fanno sapere che i responsabili della squadra sono irraggiungibili e che l’intera operazione sarebbe saltata.

Una dramma sportivo anche per Ayrton Badovini, 28 anni, che nel 2010 proprio con Bmw aveva dominato la Coppa del Mondo Superstock, vincendo la bellezza di nove delle dieci gare in programma. Due stagioni fa il centauro di casa nostra era pilota ufficiale Ducati, centrando il terzo gradino del podio nel drammatico Gran Premio di Mosca, l’anno scorso invece ha vinto quattro volte nella sottocategoria Evo con la Bimota, poi uscita di scena per mancata omologazione. Evidentemente la sfortuna continua a restare aggrappata al sellino di Badovini.

In attesa che dalla JR arrivino spiegazioni, o almeno le doverose scuse, resta da capire come l’operazione abbia potuto ottenere l’avallo del promoter Dorna, che a dispetto delle voci di totale inadempienza, lo scorso gennaio ha regolarmente inserito il team JR nella lista delle squadre permanenti iscritte al Mondiale 2015. Un vero e proprio pasticcio “mondiale” appunto.

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