Alberto Mosca è il re di Londra

Alberto Mosca ha conquistato anche Londra. Con tanto di corona in testa e scettro in mano, seduto sul trono.

Così è stato premiato domenica scorsa il vincitore – e con lui la vincitrice della gara femminile – della mezza maratona in occasione del “Richmond Running Festival”.

Alberto Mosca ha conquistato anche Londra. Con tanto di corona in testa e scettro in mano, seduto sul trono.

Così è stato premiato domenica scorsa il vincitore – e con lui la vincitrice della gara femminile – della mezza maratona in occasione del “Richmond Running Festival”, kermesse organizzata appunto a Richmond upon Thames, un borgo a sud-ovest della capitale inglese dove ha sede il giardino botanico reale.

Al termine dei 21 chilometri, dominati dal primo all’ultimo e chiusi con il tempo di 1h10’00”, il fuoriclasse biellese è stato dunque “incoronato” nel vero senso della parola dal sindaco di Richmond e dagli organizzatori, con tanto di salita al trono e incoronazione ufficiale.

Per Mosca si tratta di un successo importante sulla strada che porta alla Maratona di Torino del prossimo 16 novembre, il suo obiettivo stagionale. «E’ stata un’esperienza fantastica – ha ammesso l’atleta una volta tagliato il traguardo -, corsa in uno scenario estremamente suggestivo, nel bellissimo parco botanico reale e lungo il Tamigi. Incredibile e divertente la premiazione… essere incoronato non capita tutti i giorni. La gara non è stata molto veloce, peraltro come da previsione. Sono partito abbastanza tranquillo per i primi 6-7 chilometri, poi ho spinto un po’ di più, cercando un ritmo abbastanza sostenuto per staccare gli avversari e negli ultimi chilometri ho controllato la situazione, risparmiandomi anche un po’. Indubbiamente ho avvertito buone sensazioni in vista dei prossimi mesi e dell’avvicinamento alla gara di Torino. Sono decisamente contento, anche perché mi sono fatto conoscere pure in Inghilterra».

«Il sogno – conclude Alberto Mosca – rimane quello di poter un giorno partecipare alla maratona di Londra. E spero che questo sia un primo passetto».

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