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Un gesto che getta nello sgomento un’intera comunità

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L’atto di togliersi la vita è un gesto che getta nello sgomento in primis la famiglia ma in senso lato anche il resto della comunità; soprattutto se la vittima è un’adolescente.

L’atto di togliersi la vita è un gesto che getta nello sgomento in primis la famiglia ma in senso lato anche il resto della comunità; soprattutto se la vittima è un’adolescente. E allora tutti a chiedersi il perché, a cercare di ripercorrere la breve vita della giovane per cercare di individuare eventuali fratture che si sarebbero potute interpretare come silenziose richieste d’aiuto per permettere a qualcuno di intervenire in tempo. Leggendo vari post sui social sulla notizia ho notato una morbosa voglia di sapere, di capire, forse per non commettere da genitore errori, sempre che ce ne siano stati.

Nell’adolescenza si assiste ad un vero e proprio cambio d’identità e in questa fase di transizione si è più fragili e si ricerca l’approvazione del gruppo o di una persona in particolare con cui si condividono interessi. Ecco che se il gruppo emargina o isola o ancora se la persona che attrae la nostra attenzione non ricambia, si possono avere della crisi depressive, che, se portate all’esasperazione, conducono il giovane a gesti anticonservativi.

Alcuni “campanelli di allarme” da prendere i considerazione da parte dei genitori, che non sono necessariamente precursori del suicidio ma dovrebbero essere considerati con attenzione da parte dell’adulto in quanto sono comunque indicatori di disagio: comportamenti ostili e aggressività manifesta, consumo di alcol e droga, assenza di coinvolgimento, di partecipazione emotiva e atteggiamenti passivi rispetto alle attività quotidiane e alle relazioni, cambiamenti nelle abitudini alimentari e nel sonno, paura della separazione (ad esempio: la fine di un rapporto sentimentale, il divorzio dei genitori), difficoltà di concentrazione, brusco cambiamento della personalità (ad esempio, una ragazza normalmente gioviale che all’improvviso si chiude in se stessa e non esce più), improvvisi cambiamenti di umore (fasi di intenso cattivo umore si alternano a momenti di grande entusiasmo), comportamenti a rischio (alcuni giovani si lanciano in azioni spericolate sfidando troppo da vicino la morte), drastico abbassamento del rendimento scolastico e della motivazione allo studio, perdita o mancanza di amici. E allora cerchiamo di capire, di essere informati su come vivono e su cosa fanno i nostri ragazzi, è un dovere da genitore ma è anche un dovere sociale perché i figli si mettono “al mondo”.

Daniela Manara

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