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Stanno uccidendo la Burcina
Erbacce, rovi, sterpaglie: uno dei luoghi più amati dai biellesi, e non solo, è abbandonato a se stesso. «Non abbiamo neanche più i soldi per il gasolio dei decespugliatori”, commenta Carlo Bider, direttore dell’Ente di gestione»
Erbacce, rovi, sterpaglie. Il parco della Burcina è al collasso. Uno dei luoghi più amati dai biellesi, e non solo, è abbandonato a se stesso. Per non parlare del sito su internet – uno strumento ormai fondamentale per il turismo – che non è più aggiornato da quasi due anni.
«Mancano i soldi». E’ il laconico commento di Carlo Bider, direttore dell’Ente di gestione riserve pedemontane e terre d’acqua, che è competente sulla Burcina. «Purtroppo – afferma – la situazione è tragica, non abbiamo nemmeno più i soldi per il gasolio delle macchine. E l’erba continua a crescere. Da qui a pochi giorni dovrò ordinare che vengano fermati anche i decespugliatori».
«La manutenzione – prosegue – costa. E non poco. Da quando il parco Burcina è entrato a far parte dell’Ente abbiamo perso ben cinque dipendenti».
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