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Sotto la maglietta niente

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Ora le parti si sono invertite ma la sostanza non cambia, anzi non c’è. Perché allora come oggi la mia critica non era tanto su quella maglietta che dimostrava banalmente l’ignoranza in geografia del suddetto assessore (la Padania? Non esiste!) ma invece il fatto che, parafrasando il detto: “sotto la maglietta non c’è niente”. Perché è il nulla che ha caratterizzato questi cinque anni di amministrazione dei servizi sociali da parte della ex padana ora neo sorella d’Italia Milani.

Egregio Direttore,

sicuramente ricorderà quando, nel gennaio 2011 il sottoscritto pose, con forza, la richiesta di dimissioni di Vanna Milani da Assessore del Comune di Biella perché, nonostante fosse a servizio dei cittadini italiani, riteneva di dar sfoggio sul proprio profilo facebook di un’inequivocabile maglietta con scritto “Padania is not Italy”. Lo ricorderà sicuramente perché, in questi giorni, alla notizia del passaggio dell’Assessora (ex) padana tra le file dei post fascisti proprio i suoi ex sodali di Lega Nord glielo hanno pesantemente ricordato.

Quella notizia che ebbe un forte eco sulla stampa regionale e nazionale (http://www.alasinistra.org/?q=node/430) ebbe due reazioni opposte: da una parte i vertici leghisti che difesero il “loro” assessore dall’attacco “patriottico” del comunista Pietrobon e dall’altro proprio i post fascisti di Caldesi e Delmastro che definirono quella maglietta e la “pubblicizzazione” della stessa inopportuna e da rimuovere.

Ora le parti si sono invertite ma la sostanza non cambia, anzi non c’è. Perché allora come oggi la mia critica non era tanto su quella maglietta che dimostrava banalmente l’ignoranza in geografia del suddetto assessore (la Padania? Non esiste!) ma invece il fatto che, parafrasando il detto: “sotto la maglietta non c’è niente”. Perché è il nulla che ha caratterizzato questi cinque anni di amministrazione dei servizi sociali da parte della ex padana ora neo sorella d’Italia Milani. In cinque anni il Consiglio Comunale non ha potuto nemmeno una volta ascoltare la voce dell’Assessore: fino a quando c’era Mello ci pensava lui (in aula e altrove) a gestire le deleghe della Milani poi, con la sua dipartita, abbiamo assistito alla situazione surreale – ben rappresentata da uno degli ultimi consigli comunali del 2013 – nel quale l’Assessore ex padana ha deciso, su una delibera di sua competenza, di scappare direttamente dal dibattito tra le critiche e gli sfottò dell’opposizione.

In questi cinque anni avremmo voluto discutere con l’Assessore Milani i criteri che ha usato per l’assegnazione delle case popolari, avremmo voluto sapere come ha riorganizzato (?) i servizi di educativa territoriale, avremmo voluto capire quale idea aveva il suo assessorato per affrontare l’emergenza delle nuove povertà.

Purtroppo ai vari Mosca, Moscarola, Delmastro e Caldesi invece interessa solamente giocare alle figurine come se le persone – ma soprattutto i fatti concreti – fossero una semplice subordinata rispetto al proprio percorso politico.

Anche per questo il mio augurio è che questi signori (e signore) tornino velocemente a giocare alle figurine e lascino la cosa pubblica a chi ce l’ha veramente a cuore, perché Biella merita di meglio che una maglietta, verde o tricolore che sia.

Roberto Pietrobon

(Capogruppo de “La Sinistra”)

alla Città di Biella

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