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Riprende un uomo che fa pipì per strada e viene aggeredita e gettata a terra

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Aveva iniziato una personalissima battaglia contro chi quotidianamente imbratta le vie del centro città. E’ finita male: un uomo, colto mentre si riallacciava i pantaloni, ha reagito e le ha messo le mani addosso.

Aveva iniziato una personalissima battaglia contro chi quotidianamente imbratta le vie del centro città. E’ finita male: un uomo, colto mentre si riallacciava i pantaloni, ha reagito e le ha messo le mani addosso.
Protagonista della vicenda è Gerarda Gallo, che ci ha raccontato la propria versione dei fatti.
«E’ successo verso metà settembre – spiega -. Era un mercoledì mattina. Ho notato un uomo distinto che apparentemente aveva appena fatto pipì nel vialetto tra la scuola dei Fratelli e piazza Martiri. Mi sono avvicinata e gli ho chiesto se non si vergognasse. Gli ho detto che per andare in bagno, lì vicino, volendo c’erano diversi bar».
L’uomo non ha gradito: «Ha iniziato a insultarmi – continua Gerarda – fino ad arrivare ad alzare le mani. Quando ha visto che prendevo il telefonino per chiamare le forze dell’ordine, me lo ha strappato dalle mani e lo ha lanciato tra i cespugli. Mi ha dato dei colpi sulla schiena e mi ha fatto cadere a terra».
La donna ha provato a difendersi: «A un certo punto sono riuscita a strappargli gli occhiali da sole e a gettarli a terra, glieli ho pestati, come lui aveva pestato me».
A quel punto, racconta la signora, l’uomo si è fermato.
«Io sono tornata a cercare il telefonino – continua la donna – e lui se n’è andato. Più tardi l’ho di nuovo incrociato davanti al teatro Sociale. Mi ha chiesto scusa, ha detto di essere nervoso. Non mi sembra una buona scusa per aggredire una persona».
La donna ha anche fornito una descrizione: circa 65 anni, capelli bianchi, baffi, e occhi chiari.
Purtroppo non è la prima volta che le succede di aver problemi per aver ripreso qualche maleducato. Da un po’ di tempo, infatti, ha iniziato una personalissima crociata contro chi fa i pipì lungo le strade del centro: «Dicono che a sporcare siano i cani, ma bisognerebbe prima preoccuparsi degli esseri umani che espletano ogni tipo di bisogno fisiologico in via Italia e sulle strade di Riva». Ci aveva contattati per segnalare questa situazione pochi giorni prima di essere aggredita.
«Verso le 20,30 – aveva raccontato – inizia lo spostamento in massa dai giardini Zumaglini al dormitorio. Lungo il tragitto, queste persone urinano e defecano dove capita. Non è questione di etnia: sono bianchi, neri, italiani e non. Li incontro spesso mentre porto a spasso il cane, fanno paura, non puoi nemmeno permetterti di dire loro qualcosa».
La signora Gerri, come la conoscono in Riva, potrebbe elencare un’infinità di episodi.
«Una volta – racconta – ne ho incrociato uno che faceva pipì addirittura davanti alla chiesetta della trinità. Avrei voluto dirgli qualcosa, ma ero insieme a una vicina di casa e a mia sorella, lungo la strada non c’era nessuno. Eravamo sole, avevo paura».
Le stesse scene si ripetono uguali in piazza Battiani, piazza del Monte, via Belletti Bona e vicolo del Ricovero.
«Basta mettersi in quelle zone verso le 20,30 per vedere la “sfilata” di queste persone e le strade trasformarsi in bagni all’aperto – continua la donna -. D’altronde, quando il dormitorio è ancora chiuso, dove possono andare a espletare i loro bisogni se non hanno una dimora fissa? Ne sono già capitate di tutti i colori, a volte anche in pieno giorno. La fanno ovunque, davanti ai bar, contro i portoni dei negozi. Poi i proprietari degli esercizi commerciali arrivano la mattina e credono che sia colpa dei cani…».
Lei stessa ha già avuto  esperienze poco gratificanti in passato: «Una sera stavo tornando a casa e ho visto un uomo accovacciato vicino alla mia auto – ricorda -. Ho temuto che stesse cercando di rubarla e gli ho chiesto cosa stesse facendo. In realtà… stava defecando attaccato alla portiera! Ha iniziato a insultarmi e a minacciarmi, tanto che sono stata costretta a chiamare la polizia».
Non sono esenti nemmeno via San Filippo e piazza Martiri: «Il percorso che costeggia l’Istituto Lamarmora è diventato un orinatoio –  aveva sottolineato -, io ormai non ci passo nemmeno più col cane, fa troppo schifo. Approfittando dei cespugli, lì dietro fanno di tutto. E non sono soltanto gli sbandati». E proprio lì, a suo dire, è stata aggredita l’ultima volta. Da un uomo che in effetti era tutto tranne che uno sbandato».

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