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Quel somalo che dorme in sala operatoria nel nuovo ospedale

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La Paga del sabato di Giuliano Ramella

Nell’Italia e nel Biellese del futuro ci saranno più di due cuochi per ogni operaio. A livello nazionale nell’anno scolastico 2014/2015 gli iscritti al primo anno degli istituti alberghieri e turistici sono aumentati del 18% (sono 48.876), mentre quelli degli istituti tecnici hanno fatto registrare un calo record del 58% raggiungendo la cifra complessiva di 20.435.  Le proporzioni e le percentuali potrebbero essere molto simili anche nel Biellese in piena deindustrializzazione.  I giovani prima e meglio di altri, soprattutto della cosiddetta classe dirigente, hanno capito che l’Italia, e i territori come il nostro, per crescere devono puntare su quegli asset di distinzione che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina.

Come si prepara il Biellese a questo cambiamento?  Vediamo.

Alla intelligente proposta di destinare parte del vecchio ospedale a sede di istituto alberghiero la Regione Piemonte, proprietaria dello stabile, ha detto di no.  Nel contempo ha concesso il complesso alla produzione del film “Creators” (quello della comparsata a Biella mesi fa di Gerard Depardieu) che vi ha allestito un importante set, così come nel nuovo di Ponderano dove alla troupe è stata riservata un’intera ala del secondo piano.  Questo fa sicuramente bene al turismo, ma più ancora alle casse del denaro pubblico.  Se le parti dell’ultimo 007 girate a Roma hanno reso alla città (fra location, sistemazione strade, buche e arredo urbano, indotto residenzial-ristorativo, occupazione) 156 milioni di euro, un centesimo di quella cifra certamente versata dalla produzione internazionale di “Creators” a Biella e dintorni basta e avanza per finanziare un sontuoso programma orientato alla “green economy” e a turismo e cultura. 

Già, ma chi lo fa?  Chi a Biella si occupa della promozione territoriale? La Provincia? Per carità, la commovente dedizione del presidente accentua la decozione dell’organo che, soppresso sìnoforse, sembra il sarchiapone di Walter Chiari.  Il Comune? Stendiamo al momento un velo pietoso che cercheremo di svelare, con dettagli politici umani e disumani, in una prossima puntata.  La Camera di Commercio?  Tanta zuppa e sempre meno soldi, di fatto infeudata fra Vercelli e, prossimamente, Novara.  La Regione?  Ha già dato, e si sta riprendendo, con il nuovo ospedale; e a cui giro la nota inviatami da attendibilissimo personaggio: “Porte aperte attraverso cui si introducono di notte persone; al mattino il personale trova armadietti scassinati, furti, preservativi, feci e urine, un somalo addormentato in una sala operatoria“;  in attesa di una risposta.  L’ATL?  Forse, peccato che, dopo anni di presidenze affidate a chef e osti, al vertice sia stato collocata degnissima persona che commercia in abiti e che, per Expo 2015, abbia partorito il Chashmere Express destinato a portare turisti milanesi in tour agli outlet biellesi (da cui avrà sicuramente escluso il suo).

Che il somalo dormiente in sala operatoria sia il Biellese?

giulianoramella@tiscali.it

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