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Parere favorevole all’impianto Greenoil di Mottalciata

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL COMITATO “LA SALUTE INNANZITUTTO”

Dalla Conferenza dei Servizi conclusiva sull’impianto Greenoil, convocata per le 9.30 di questa

mattina in Provincia a Biella, sembra sia emerso un parere favorevole, da parte della Provincia,

all’approvazione dell’istanza presentata dall’azienda.

Il parere favorevole è stato dato nonostante che i Comuni convocati, con Mottalciata capofila, si

siano presentati in massa e abbiano espresso parere contrario. Molti dei Sindaci erano anche

supportati da atti di indirizzo delle rispettive amministrazioni.

Uno degli aspetti che lasciano più perplessi sono le risultanze, prontamente inoltrate al Comune di

Mottalciata, che il Comitato La Salute Innanzitutto ha raccolto a proposito del modello di motore

Scania che Greenoil dichiara di voler utilizzare per la combustione del biodiesel.

Da una verifica effettuata presso diverse succursali Scania in Italia e all’estero, è risultato che tale

motore non è dotato dei dispositivi per il controllo delle emissioni denominati EGR ed SCR che la

stessa Greenoil, nella relazione introduttiva alle integrazioni, dichiara di utilizzare. La Scania ha

confermato inoltre che tali dispositivi non possono neanche essere aggiunti successivamente nel

motore, se non a fronte di una spesa superiore a quella di un motore già dotato di controllo delle

emissioni.

Non solo: la Scania ha anche dichiarato che il modello di motore usato da Greenoil non risponde

alla normativa Euro 6, cosa che Greenoil ha affermato nelle integrazioni e nei giorni scorsi anche

nel comunicato riportato dai giornali. In sostanza, scrive la Scania, tale modello “non risponde a

nessuna normativa europea per la limitazione delle emissioni”.

Un’altra fonte di perplessità sul motore è quanto risultato dalla consultazione del manuale

operativo, prontamente fornito dalla Scania. Da questo è emerso che il costruttore prevede, per

tale modello, che il combustibile abbia una percentuale massima del 7% di biodiesel (il resto

dev’essere diesel normale). Greenoil prevede invece di alimentarlo con biodiesel al 100%.

Altra perplessità, che il Comitato insieme a Legambiente aveva provveduto a depositare in

Provincia, è quella sulla mancanza di una delle fasi previste dal Regolamento UE n.142 del 2011

per la trasformazione dei sottoprodotti di origine animale in biodiesel. Tale fase non è presente tra

quelle che Greenoil elenca nella relazione introduttiva alle integrazioni.

Ebbene, nonostante tutto questo, e nonostante innumerevoli altre osservazioni presentate dal

Comitato e da Legambiente, la Provincia ha espresso un parere favorevole.

Il Comitato valuterà nei prossimi giorni le possibili azioni da mettere in campo. Di certo rimane

l’incredulità di un’approvazione data ad un impianto su cui sono emerse tali evidenze.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL COMITATO “LA SALUTE INNANZITUTTO”

Dalla Conferenza dei Servizi conclusiva sull’impianto Greenoil, convocata per le 9.30 di questa

mattina in Provincia a Biella, sembra sia emerso un parere favorevole, da parte della Provincia,

all’approvazione dell’istanza presentata dall’azienda.

Il parere favorevole è stato dato nonostante che i Comuni convocati, con Mottalciata capofila, si

siano presentati in massa e abbiano espresso parere contrario. Molti dei Sindaci erano anche

supportati da atti di indirizzo delle rispettive amministrazioni.

Uno degli aspetti che lasciano più perplessi sono le risultanze, prontamente inoltrate al Comune di

Mottalciata, che il Comitato La Salute Innanzitutto ha raccolto a proposito del modello di motore

Scania che Greenoil dichiara di voler utilizzare per la combustione del biodiesel.

Da una verifica effettuata presso diverse succursali Scania in Italia e all’estero, è risultato che tale

motore non è dotato dei dispositivi per il controllo delle emissioni denominati EGR ed SCR che la

stessa Greenoil, nella relazione introduttiva alle integrazioni, dichiara di utilizzare. La Scania ha

confermato inoltre che tali dispositivi non possono neanche essere aggiunti successivamente nel

motore, se non a fronte di una spesa superiore a quella di un motore già dotato di controllo delle

emissioni.

Non solo: la Scania ha anche dichiarato che il modello di motore usato da Greenoil non risponde

alla normativa Euro 6, cosa che Greenoil ha affermato nelle integrazioni e nei giorni scorsi anche

nel comunicato riportato dai giornali. In sostanza, scrive la Scania, tale modello “non risponde a

nessuna normativa europea per la limitazione delle emissioni”.

Un’altra fonte di perplessità sul motore è quanto risultato dalla consultazione del manuale

operativo, prontamente fornito dalla Scania. Da questo è emerso che il costruttore prevede, per

tale modello, che il combustibile abbia una percentuale massima del 7% di biodiesel (il resto

dev’essere diesel normale). Greenoil prevede invece di alimentarlo con biodiesel al 100%.

Altra perplessità, che il Comitato insieme a Legambiente aveva provveduto a depositare in

Provincia, è quella sulla mancanza di una delle fasi previste dal Regolamento UE n.142 del 2011

per la trasformazione dei sottoprodotti di origine animale in biodiesel. Tale fase non è presente tra

quelle che Greenoil elenca nella relazione introduttiva alle integrazioni.

Ebbene, nonostante tutto questo, e nonostante innumerevoli altre osservazioni presentate dal

Comitato e da Legambiente, la Provincia ha espresso un parere favorevole.

Il Comitato valuterà nei prossimi giorni le possibili azioni da mettere in campo. Di certo rimane

l’incredulità di un’approvazione data ad un impianto su cui sono emerse tali evidenze.

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