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Nuovo ospedale, una grande opportunità
Scrive Roberto Jura, direttore del Dipartimento materno infantile: “Sir Winston Churchill diceva: ‘Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna necessariamente cambiare’. Questo è quello che la Sanità biellese ha l’opportunità di fare a seguito dell’imminente trasferimento dell’ospedale nella nuova sede”.
Sir Winston Churchill diceva: “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna necessariamente cambiare”. Questo è quello che la Sanità biellese ha l’opportunità di fare a seguito dell’imminente trasferimento dell’ospedale nella nuova sede.
Probabilmente nessuno dei bambini che nascerà nei primi anni, nella nuova struttura, anche se nella loro vita si occuperanno di Sanità, verrà coinvolto in un nuovo trasferimento, in quanto l’età media di una struttura ospedaliera supera quella raggiunta oggi in Italia, ancorché oggi molto alta.
Io 63 anni fa sono nato all’ospedale Sant’Anna di Torino inaugurato nel 1938 e oggi ancora in attività e senza prospettive di essere dismesso.
Allora era chiamato “la fabbrica di’ cit” (la fabbrica dei bambini), perché ne nascevano molti, circa 14.000 l’anno. Ora questi numeri sono un ricordo, in quanto i costumi, la società, le condizioni socio-economiche impediscono di considerare i figli come un investimento sul futuro, infatti siamo diventati uno dei paesi più vecchi d’Europa.
Per contro, la gravidanza ed il parto sono diventati un evento centrale nella vita di coppia, vuoi perché è un evento raro (1,2 bambini per coppia) vuoi perché le possibilità diagnostico-terapeutiche della Medicina hanno raggiunto livelli molto alti.
La gravidanza ed il parto oggi necessitano di strutture con requisiti, attrezzature elettromedicali e percorsi assistenziali totalmente diversi da quelli utilizzati nel recente passato e tutto questo è strettamente legato a quanto sta per accadere a Biella con la nuova sede ospedaliera.
Io, come tutti quelli che lavorano al vecchio Degli Infermi, lo conosco per averlo visto crescere e ora che è terminato mi sento di dire che è più grande, più luminoso, più confortevole, più accessibile, più attrezzato, più sicuro, più funzionale di quello che fino ad ora ci ha e vi ha ospitato.
Nel dettaglio vi posso dire che tutte le camere di degenza sono a uno o due letti, climatizzate, con bagno, dotate di letti elettrificati e di supporti tecnologicamente avanzati, con arredi nuovi, moderni e funzionali.
Nell’ambito dell’ostetricia credo di poter dire che il blocco parto è uno dei più grandi e funzionali d’Italia, concepito per l’accoglienza e la privacy delle partorienti: è dotato di cinque sale parto, ognuna con bagno e doccia (una è anche attrezzata con vasca per il parto in acqua), con letti da parto di ultima generazione grazie alla disponibilità e sensibilità della Fondazione Amici dell’Ospedale.
Roberto Jura
(Direttore Dipartimento Materno Infantile ASL BI)
L’intervento integrale è stato pubblicato sulla Nuova provincia di Biella, in edicola oggi
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