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Non toccate quello striscione

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Caro Marco, hai rivendicato con orgoglio di rappresentare la prima Giunta di Sinistra di questa città e io – me ne devi dare atto – non mi sono stracciato le vesti, riconoscendo la Tua vittoria e soprattutto il Tuo diritto a varare una Giunta di sinistra. Ma vi è modo e modo di essere di sinistra! Esiste ancora una sinistra italiana intrisa di ideologismo, incapace di leggere la realtà senza le lenti deformanti di quell’ideologia che ha partorito il maggior numero di vittime che la Storia conosca. Credevo che il cascame ideologico di quella sinistra fosse orami fuorigioco e che conservasse interesse solo per il cultori dei residuati bellici.

Viceversa in questi giorni vi è stato un appello a rimuovere dal balcone del Comune di Biella lo striscione di solidarietà ai nostri due Marò ingiustamente detenuti in India indicando questa ‘lodevole’ iniziativa come una delle ‘rivoluzioni’ più qualificanti che possa mettere in campo una Giunta di Sinistra (sic!).vL’appello proviene dalla estrema sinistra e segnatamente da un esponente che ha il gusto della polemica e non stupisce.cL’appello è alla rimozione dello striscione “donato dai fascisti” e in favore dei fucilieri, incautamente definiti “assassini”. Per fortuna dell’esponente i nostri due fucilieri hanno ben altro a cui pensare e non possono tutelare la loro integrità morale e la loro dignità con una querela, posto che stanno ancora attendendo (e da più di due anni e in spregio ad ogni norma di diritto internazionale) il processo.

Se viceversa dovessi definire squallida la proposta e cretino l’estensore della proposta, certamente lui potrebbe querelarmi. Anche per questa differenza io non diffamerei mai nessuno che non possa difendersi. Ma a prescindere da questa valutazione, ciò che stupisce e ferisce è il contegno di un Tuo assessore che ha, immediatamente e con tempismo degno di miglior causa, aderito all’appello scrivendo testualmente “condivido. Mi faccio carico di segnalarlo al Sindaco”. E qui veniamo dunque al motivo di questa mia lettera aperta.

L’eroe nostrano nella guerra a distanza contro i nostri due fucilieri è tal Teto e promette di consigliarTi la rimozione dello striscione, condividendo l’agghiacciante sollecitazione in tal senso proveniente dall’estrema sinistra. Anche io mi rivolgo a te, ma come avversario politico che crede che esistano valori che non dividono, ma uniscono. Fra questi vi è certamente l’amore patrio, la difesa del diritto internazionale e dei principi di civiltà giuridica. Rimuovere lo striscione sarebbe una offesa a nostri due militari in servizio che, a prescindere da come siano andate le cose, oggi si trovano ingiustamente detenuti in India.

Due militari che hanno onorato l’Italia riconsegnandosi volontariamente all’India, dopo aver avuto un permesso, per onorare la parla data. Due militari che oggi sono la rappresentazione della dignità e della pacatezza italiana nonostante le patenti violazioni del diritto internazionale e nonostante le umiliazioni inferte alla nostra Nazione. Rimuovere quello striscione di solidarietà ai Marò sarebbe non solo una gratuita offesa alla Nazione e ai due fucilieri, ma sarebbe la dimostrazione che, prima dell’appartenenza alla comunità nazionale, per alcuni viene ancora l’appartenenza alle più esasperate, settarie ed ideologiche conventicole politiche. Rimuoverlo perché i nostri due fucilieri sarebbero due “assassini” sarebbe oltretutto un atto che contrasta con la nostra civiltà giuridica.

Ma, soprattutto, con quella rimozione non saresti più un Sindaco, fieramente e e legittimamente di Sinistra, ma di tutta la Città, ma diventeresti il Sindaco della Sinistra…e peraltro solo di quella estrema. I temi caldi della Città, ove puoi sperimentare programmi e idee di sinistra, sono ben altri. Il tema dei marò – che appare incredibile solo che venga posto in questi termini così volgarmente ideologici –  dovrebbe essere un tema che unisce.

Mi appello alla Tua bonomia, al Tuo buon senso e al Tuo pragmatismo affinché Tu rivendichi, di fronte a tale Teto, la Tua autonomia, la Tua indisponibilità ad essere tirato per la giacca dall’ideologismo di taluni, dimostrando di essere il Sindaco della Città e non della estrema sinistra.

Andrea Delmastro delle Vedove

 

 

 

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