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Non nascondiamo i suicidi sotto il tappeto

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C’è chi preferisce il silenzio. I morti per suicidio vanno nascosti sotto al tappeto. Perché suicidarsi è peccato. E perché bisogna rispettare il dolore dei familiari. Noi non lo abbiamo fatto. E non lo faremo mai. Il suicidio è come il cancro tanti anni fa. Una parola inpronunciabile. Male incurabile, si diceva.

C’è chi preferisce il silenzio. I morti per suicidio vanno nascosti sotto al tappeto. Perché suicidarsi è peccato. E perché bisogna rispettare il dolore dei familiari. Noi non lo abbiamo fatto. E non lo faremo mai. Il suicidio è come il cancro tanti anni fa. Una parola inpronunciabile. Male incurabile, si diceva.

Ieri dal ponte sulla tangenziale si è gettata un’altra persona. E’ l’ennesima vittima del male incurabile… Tutti piangono, ma nessuno fa niente. Come ha urlato proprio oggi su Facebbok il dottor Roberto Merli, responsabile del Cim di Biella. Su quel ponte servono le barriere perché quel ponte è diventato un motivo di richiamo per chi vuole farla finita. Anche se le barriere salvassero una sola vita questo sarebbe un motivo più che valido per innalzarle.

L’uomo che si è ucciso ieri è arrivato da distante per buttarsì giù proprio da quel ponte. Aveva problemi sentimentali e anche un situazione di dissesto finanziario. Domani sulla Nuova Provincia di Biella racconteremo la sua storia. Il silenzio lo lasciamo ai sepolcri imbiancati.

mdn

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