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Natale, la magia di vedere ancora, per chi può, lintera famiglia seduta a tavola insieme
Lasciamo per un attimo perdere gli alberi spelacchiati, le palle di Natale e le bufale di Capodanno. Lasciamo invece che queste feste, interpretate religiosamente o laicamente a seconda della sensibilità di ognuno, ci avvolgano con attimi di magia e di riposo: la magia di vedere ancora, per chi può, l’intera famiglia seduta a tavola insieme; il riposo, per chi può, che a fine anno impone un metaforico caminetto acceso accanto ai bilanci che siamo tentati di fare.
Lasciamo per un attimo perdere gli alberi spelacchiati, le palle di Natale e le bufale di Capodanno. Lasciamo invece che queste feste, interpretate religiosamente o laicamente a seconda della sensibilità di ognuno, ci avvolgano con attimi di magia e di riposo: la magia di vedere ancora, per chi può, l’intera famiglia seduta a tavola insieme; il riposo, per chi può, che a fine anno impone un metaforico caminetto acceso accanto ai bilanci che siamo tentati di fare. Nell’anno trascorso, se ci diamo un’occhiata intorno, il mondo non pare di molto cambiato. Né migliorato. I buoni propositi di un anno fa sono durati lo spazio d’un regalo e un cenone. Per chi ha potuto, come è sempre giusto ricordare. Perché pare che chi lo scorso anno non ha potuto, non possa neppure quest’anno: è questa la sconfitta dell’anno che se ne va e delle sue buone intenzioni.
A questo giro proporrei un brindisi a quei fallimenti: non per festeggiarli, ma per non dimenticarli. Per non dimenticare che chi stava male allora sta probabilmente male pure ora. Che le guerre sono rimaste lì dove si combattono e che l’economia non ha alleviato la fatica quotidiana di sopravvivere. E anche la sola condivisione del pensiero è un gesto nobile e necessario. Però un paio di piccoli propositi a breve termine per l’anno a venire io ce l’avrei. Uno, tutto locale, affinché questo territorio cominci a pensare con respiro lungo al suo futuro e distolga lo sguardo dal suo ombelico. L’altro, nazionale, visto che tra un paio di mesi s’andrà a votare per un nuovo Parlamento e un nuovo Governo: facciamo che non sia una campagna elettorale al ribasso; facciamo che non comporti l’inasprirsi dei rapporti umani; facciamo che non sia la gara a chi la spara più grossa nel disprezzo degli avversari. Che essere buoni a Natale è facile, fare politica avendo rispetto di sé e degli altri, molto meno.
Vittorio Barazzotto
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