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Mi piace questa città più terrona
Ciao Biella, vorremmo dirti che da un po’ di tempo a questa parte ci piaci molto di più. Lo sappiamo che tante gente è ancora senza lavoro, che le aziende soffrono e che ci sono i pakistani, brutti, sporchi e cattivi, ai giardini Zumaglini. Chi è capace, però, può cogliere anche segnali di novità. C’è nell’aria più ottimismo. Non sappiamo se sia merito dei nani di Natale o della ruota panoramica, ma è tornata la voglia di sorridere.
Il clima – parliamo proprio di meteo – ha il suo merito perché un inverno così “terrone” noi, che abbiamo cinquant’anni, non lo ricordiamo. Il sole del Sud non reca solo difetti, come sostengono alcuni, ma porta con sè anche gioia di vivere. Nonostante le risse ai giardini…
Ciao Biella, vorremmo dirti che da un po’ di tempo a questa parte ci piaci molto di più. Lo sappiamo che tante gente è ancora senza lavoro, che le aziende soffrono e che ci sono i pakistani, brutti, sporchi e cattivi, ai giardini Zumaglini. Chi è capace, però, può cogliere anche segnali di novità. C’è nell’aria più ottimismo. Non sappiamo se sia merito dei nani di Natale o della ruota panoramica, ma è tornata la voglia di sorridere.
Il clima – parliamo proprio di meteo – ha il suo merito perché un inverno così “terrone” noi, che abbiamo cinquant’anni, non lo ricordiamo. Il sole del Sud non reca solo difetti, come sostengono alcuni, ma porta con sè anche gioia di vivere. Nonostante le risse ai giardini…
E poi, siamo felici di sottolinearlo, un po’ di meriti li ha anche questa amministrazione comunale, che – pagato lo scotto dell’inesperienza – ha iniziato a lavorare meglio.
I tempi sono cambiati, questo è fuori dubbio. In un mondo che sta esplodendo, protestare per la presenza dei profughi ai giardini Zumaglini è però indice, ci perdoni chi si sente coinvolto, di ottusità. Certo, potremmo riaccendere i forni crematori, così magari risparmieremmo anche sul riscaldamento e sui saponi, ma la gente disperata è così tanta che servirebbero forni troppo grandi per risolvere il problema…
Dall’orrore dei giardini, a quello di piazza Duomo. C’è un filo rosso che lega le due proteste e la città in generale. Un filo che si chiama “conservazione”. I pali luminosi davanti alla Cattedrale non sono affatto brutti, e comunque sono meno brutti della chiesa, questa sì simbolo di un’architettura oscena. A Biella il concetto diffuso di bello è quello che trionfa nei mercatini dell’antiquariato. Il giorno in cui anche il pakistano ai giardini diventerà un’opera d’arte, non perché è bello, ma per ciò che rappresenta in questo momento storico, Biella sarà pronta a voltare pagina.
Cara Biella, caro sindaco Marco Cavicchioli. Ci sono i buchi nelle strade. C’è la popò dei cani. Ci sono gli schiamazzi notturni, la musica alta, i drogati e le risse ai giardini. Chi fa politica deve occuparsi di tutto questo senza perdere però la voglia di lottare per ridare alla città quella dignità che ebbe ai tempi in cui meritò la medaglia d’oro e scrisse pagine fondamentali nella storia dell’industria tessile e delle lotte sindacali. Memorie, queste, che non troviamo sui banchi dei rigattieri, ma che devono continuare a fare parte di noi.
Massimo De Nuzzo
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