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Mario, un uomo buono e candido
E’ profonda la tristezza del mio mondo politico per la scomparsa di Mario Marchesi, figura insostituibile di Oropa e sicuramente anomala.
di SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE
E’ profonda la tristezza del mio mondo politico per la scomparsa di Mario Marchesi, figura insostituibile di Oropa e sicuramente anomala.
Per molti era il “Mario Vittino”. Gli volevo un gran bene: era, per noi della Destra, un punto di riferimento di fede assoluta, ancorchè tutto particolare.
Mario era un “fascista” di fede “monarchica”. Ma era prima di tutto un uomo di grande generosità e di animo sensibile e candido. Io, onestamente, ero un repubblicano convinto (forse “repubblichino”!) e dunque non discutevo nel dettaglio istituzionale. Ci bastava una fede comune.
Noi tutti gli abbiamo voluto bene perchè era un uomo di grande fede, che non ha mai fatto mistero dei propri convincimenti di cui anzi era orgoglioso, e che tuttavia era amato e rispettato da tutti, a prescindere dalle posizioni politiche.
Con lui – e da lui – abbiamo organizzato, nel suo ristorante cene ‘storiche’ del mondo della Destra, e lui ha rappresentato una pietra miliare della nostra area politica.
Spesso il mondo della Destra era agitato da forti tensioni interne: ma anche nei frangenti più difficili e tesi, l’unico amato e stimato da tutti era “il Mario”.
Se ne è andato in silenzio, e ne ho un profondo rammarico. Avrei voluto sentirlo, abbracciarlo, rivederlo: non ce l’ho fatta, e, come me, tutti gli uomini della Destra della mia generazione. Non credevo nel Re, ma sapevo quanto lui ci credesse e non ho mai voluto dispiacergli discutendo con lui da “repubblicano”.
Uomo d’altri tempi, con valori profondi ed intensi, così importanti da renderlo uno degli uomini più limpidi del nostro mondo. Addio Mario, sarà impossibile dimenticarTi!
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