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L’Oremo è azzurro? Al Comune non interessa

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“I biellesi sono sensibili ai problemi ambientali? Dai dati in nostro possesso parrebbe di sì: ad esempio la notizia dell’inquinamento del torrente Oremo, pubblicata sul profilo facebook dell’associazione è stata visualizzata da ben 9.500 persone in pochi giorni”. Lo scrive il presidente di Legambiente, Alfiero Staffolani.

“I biellesi sono sensibili ai problemi ambientali? Dai dati in nostro possesso parrebbe di sì: ad esempio la notizia dell’inquinamento del torrente Oremo, pubblicata sul profilo facebook dell’associazione è stata visualizzata da ben 9.500 persone in pochi giorni”. Lo scrive il presidente di Legambiente, Alfiero Staffolani.

 

“Anche i giornali (carta stampata ed on line) – prosegue Staffolani – hanno dato giusto risalto alla segnalazione giacché da anni, nei torrenti biellesi, non si riscontrava una colorazione così  intensa e duratura (sembrava di essere negli anni ‘70, prima della penalizzazione introdotta con la Legge Galli). Questo pressing informativo ovviamente aiuta nella ricerca delle responsabilità e gli enti competenti sono all’opera consapevoli che la pubblica opinione è in attesa di risposte ai seguenti quesiti: tipologia e quantità di inquinante, da dove è partito lo sversamento, quali sono stati gli eventuali problemi dell’impianto di depurazione, quali le responsabilità e di quali soggetti.

 

“Occorre purtroppo constatare – si legge ancora nella nota stampa di Legambiente – che il profilo facebook della “Città di Biella” non ha ritenuto di dover riportare questa criticità e di documentare le iniziative messe eventualmente in atto dall’Amministrazione Comunale relativamente alla questione in oggetto. Una corretta “valorizzazione del territorio”, tema ricorrente del profilo facebook “Città di Biella”, non può essere condotta ignorando le criticità,  informare i cittadini è uno dei primi passi per responsabilizzarli alla cura e difesa dell’ambiente ove vivono. Confidiamo che in futuro si ponga più attenzione anche a quanto “non va” e come intervenire affinché inquinamenti come quello verificatosi nel torrente Oremo, non abbiano a ripetersi”.

 

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