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Lago Riazzale e Punta Serange

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La punta Serange è posta sullo spartiacque tra il biellese e la valle del Lys nel tratto di cresta tra il frequentato colle della Mologna Piccola e il meno noto colle Coda di Jonno. L’ appagante panorama sulle vette circostanti e sulla pianura che si può godere dalla cima ripaga ampiamente la fatica della salita. Durante l’escursione si tocca la amena conca del lago Riazzale (o lago della Mologna Piccola) piccolo specchio d’acqua dai magici riflessi.

La punta Serange è posta sullo spartiacque tra il biellese e la valle del Lys nel tratto di cresta tra il frequentato colle della Mologna Piccola e il meno noto colle Coda di Jonno. L’ appagante panorama sulle vette circostanti e sulla pianura che si può godere dalla cima ripaga ampiamente la fatica della salita. Durante l’escursione si tocca la amena conca del lago Riazzale (o lago della Mologna Piccola) piccolo specchio d’acqua dai magici riflessi.


Note tecniche

partenza: Piedicavallo (1037 m)

Difficoltà:  E – EE

dislivello in salita: 1113 m

tempo di percorrenza: ore 3,30

segnavia: mulattiera e sentiero E60-E65-E66-E69

Accesso e parcheggio

Da Biella con la strada provinciale 100 si giunge a Piedicavallo in 18 chilometri. Prima di entrare in paese si imbocca a sinistra la circonvallazione e si perviene al capiente parcheggio posto in prossimità del parco Ravere (1037 m).

Itinerario

Dal piazzale del parco Ravere si sale all’ultima piazza carrozzabile di Piedicavallo (Piazza delle Capre 1037 m). Lasciata a sinistra la mulattiera per il lago della Vecchia, si sale diritto seguendo la via più ampia e passando tra le case si giunge, dopo aver percorso un ultimo tratto in leggera discesa, ad attraversare un ponte in ferro e legno sul torrente Mologna. Seguendo le indicazioni (E60-rifugio Rivetti GTA), si volta a sinistra ed in breve si incrocia la mulattiera principale (via Mologna) che proviene dalla piazza della chiesa parrocchiale (possibile alternativa in caso si sia parcheggiata la vettura lungo la circonvallazione del paese). Seguendo quest’ultima, lasciata a destra la bianca costruzione del mulino e superato un ponticello in legno, ci si lascia alle spalle il grazioso paesino montano e si entra nel bosco. Con un breve tratto più erto, lungo il quale la via è protetta da una mancorrente in ferro, si perviene ad un vecchio un pilone votivo. Si prosegue per poco a moderata pendenza poi si riprende a salire giungendo in breve alle caratteristiche baite del Monté (1250 m ca.). Passati tra le case, la mulattiera, sempre ottimamente conservata, prosegue tra due muretti a secco e giunge al bivio dove si stacca a sinistra il sentiero E61 che, attraversato il Mologna su di un ponte di pietra, porta dapprima alle vicine baite dell’alpe Le Piane e successivamente al colle Cunetta (ore 0,30). Si prosegue frontalmente sulla secolare mulattiera contraddistinta dal segnavia E60 restando alla sinistra idrografica del torrente e proseguendo lungamente a pendenza moderata. Raggiunti pendii più aperti lo sguardo si apre sulla testata del vallone con al centro l’ampio colle della Mologna Grande. Lasciato sulla destra l’ex rifugio Olimpia, si perviene all’alpe Anval superiore (1643 m) dove è posto un importante bivio (ore 0,50 – tot. ore 1,20). Si trascura l’evidente sentiero che sale al rifugio Rivetti (E60) e si continua sulla centenaria mulattiera per il colle della Mologna Piccola che prosegue verso sinistra contrassegnata dal segnavia E65. Pochi metri e si guada il giovane Mologna, qui di portata assai modesta e si inizia a salire a tornanti, ora brevi, ora più ampi, guadagnando rapidamente quota. Si attraversa il corso d’acqua che discende dalla ripida valletta culminante con il colle della Mologna Piccola e si percorre un lungo tratto ascendente verso sinistra attraversando una ampia pietraia con caratteristiche rocce di colore rossiccio denominato “ciapei rus”. Al termine della lunga diagonale si raggiunge l’ennesimo tornante (1780 m ca. ore 0,30 -tot. ore 1,50) dove si stacca sulla sinistra il sentiero E66. Si abbandona la mulattiera e si sale a sinistra la seconda valletta della Mologna Piccola seguendo il sentiero segnalato che in breve porta all’alpe Mologna Piccola Inferiore (1910 m). A monte dell’edificio si sale direttamente un ripido pendio erboso dopodiché ci si sposta verso destra in direzione del caratteristico intaglio del passo delle Capre posto in un frastagliato tratto roccioso del crinale che divide le due vallette della Mologna Piccola e dal quale proviene il sentiero della traversata Rivetti-Vecchia (E69). Un centinaio di metri prima del passo si incrocia il nuovo segnavia e bisogna porre attenzione ad invertire il senso di marcia per imboccare il sentiero che, meno evidente, continua verso sinistra. Spostandosi progressivamente nella nuova direzione si raggiunge l’incantevole conca dove sono posti il lago Riazzale (2040 m ca.) e la bella casera dell’alpe Mologna Piccola Superiore (2069 m) (ore 0,55 – tot. ore 2,45). (Il sentiero segnalato non tocca il lago, ma giunge direttamente alla baita che è situata una trentina di metri più in alto; è comunque consigliabile scendere fin sulla sponda del lago per ammirare i favolosi riflessi che questo specchio d’acqua offre verso i Gemelli di Mologna, la punta Tre Vescovi, il monte Rosso del Croso e la Cima di Bo). Dall’alpe si riprende la salita spostandosi verso destra ed andando ad incrociare il sentiero dell’alta via della alpi biellesi. Si prosegue per un tratto verso sinistra in direzione del colletto della Bosa dominando dall’alto la conca del lago, poi si abbandona il sentiero segnalato seguendo alcune tracce che si staccano a monte (ometti di pietra) in direzione del sovrastante displuvio. Raggiunta in breve la parte alta di una graziosa valletta si risale con marcia faticosa un ripido ma fortunatamente breve pendio erboso toccando l’ampio colle Coda di Jonno, aperto tra la frastagliata cresta detta “bastionata Serange” a sinistra e la punta Serange a destra. (2236 m) (ore 0,30 tot ore 3,15). Si risale l’ampio crinale superando inizialmente una pietraia e successivamente percorrendo pendii erbosi sul lato biellese del displuvio, si perviene sulla sommità della punta Serange (2.334 m), sormontata da un grosso ometto di pietre (ore 0,15 tot. ore 0,45 – tot. ore 3,30 da Piedicavallo, libro di vetta). Per il ritorno attraverso l’itinerario di salita calcolare ore 2,15. In alternativa, una volta ridiscesi ai piedi del colle Coda di Jonno si può rientrare effettuando un anello completo. Si percorre tutta la valletta giungendo in breve al minuscolo laghetto della Bosa e all’omonimo colletto posto sul crinale dividente il vallone della Mologna da quello dell’Ambruse, tributario di quello del Cervo e da cui transita l’Alta Via delle Alpi Biellesi. Si scende diagonalmente a destra seguendo il segnavia E59 poi lo si abbandona volgendo a sinistra lungo l’E51 che scende ai ruderi della Bosa e alle alpi Ambruse e Cunetta da dove su buon sentiero si scende ad incrociare la mulattiera che da Piedicavallo sale al Colle della Vecchia (E50) seguendo la quale si rientra in paese. Per questa alternativa di discesa occorre calcolare ore 2,30 dalla cima all’auto.

 

Il testo ricalca in gran parte quanto descritto nell’itinerario 3.10 della mia guida “Passeggiate sulle montagne del Biellese” edito dalla Blu Edizioni di Torino.

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