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Intitoliamo l’ospedale a Elvo ed Edo Tempia

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In questi giorni stiamo assistendo alla battaglia per dare il nome al Nuovo Ospedale di Biella. L’ospedale è un luogo dove un uomo, una donna, un bambino ed un anziano devono poter trovare la speranza di guarire, devono poterlo fare sapendo che dietro una struttura, un’organizzazione, delle mura, ci sono persone che hanno deciso di compiere una missione dove lo stipendio vero sono gli anni di vita regalati a chi soffre, la libertà dal male donata a chi pensava d’aver perso tutto.

In questi giorni stiamo assistendo alla battaglia per dare il nome al Nuovo Ospedale di Biella.

L’ospedale è un luogo dove un uomo, una donna, un bambino ed un anziano devono poter trovare la speranza di guarire, devono poterlo fare sapendo che dietro una struttura, un’organizzazione, delle mura, ci sono persone che hanno deciso di compiere una missione dove lo stipendio vero sono gli anni di vita regalati a chi soffre, la libertà dal male donata a chi pensava d’aver perso tutto.

Fin da giovane ho avuto come esempio massimo di uomo capace di trasformare il dolore in speranza Elvo Tempia. La perdita di un figlio, la sconfitta davanti ad un male che non conosce le lacrime di un padre, lo sguardo spento di un giovane.

Molte persone si rinchiudono nel dolore, altre proseguono la vita e spesso dimenticano di onorare una perdita tanto cara.

Elvo Tempia ha creato sul ricordo di suo figlio, sulla sua sofferenza, una struttura fatta di mura, uomini, donne, parole e gesti, capaci lottare per la vita, di essere rifugio e casa, non sterili e fredde stanze dove rincorrere la voglia di rimanere vivi.

Se ogni uomo sapesse costruire sul dolore di un amore perduto quello che ha costruito Elvo Tempia…bè credo che vivremmo in un mondo diverso, dove la solidarietà è vera, così vera e visibile che le donazioni sono fatte col cuore da migliaia di Biellesi, senza mai avere il minimo dubbio che anche un euro sia un investimento sul domani di ognuno di noi.

Dunque, perché porci tante domande. Perché cercare di baciare le mani un po’ di qua e un po’ di la…

L’ospedale di Biella un nome c’è l’ha. Un nome che già il mondo della medicina conosce, un nome che è già caro ai malati.

Elvo Tempia deve rimanere per sempre un esempio per tutti i giovani ed attraverso di lui terremo acceso il ricordo anche per chi non è riuscito a sopravvivere alla vita, a quelle domande senza un perché che spesso non ci lasciano capire quale dado il destino tiri per decidere di portare via un giovane alla sua esistenza.

Ecco perché il mio sogno sarebbe unire in un unico nome padre e figlio, la speranza che nasce dal dolore, la vita che rinasce dopo la morte. Un grande ospedale con una grande storia d’amore alle spalle: Ospedale Elvo ed Edo Tempia.

Alberto Scicolone

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