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“Inspiegabile la bocciatura dell’Icepark”

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La lettera di Alberto Busca, che esprime tutta la propria frustrazione per il tramonto del progetto “che avrebbe potuto dare vita ad una nuova attività in alta Valle Cervo”

Vorrei innanzi tutto ringraziare il consigliere di Rosazza dott. Francesca Delmastro, per aver individuato una possibile opera di rilancio turistico che avrebbe potuto dare vita ad una nuova quanto seguita attività in alta valle Cervo.

Mi riferisco al progetto ormai tristemente tramontato della realizzazione di icepark, struttura per l’arrampicata su cascate di ghiaccio, che sarebbe diventato il polo del settore più importante del Piemonte.

Con lei a crederci ed a lavorare per ottenere i finanziamenti, tutto il consiglio comunale di Rosazza, che oltrepassando le divergenze tra maggioranza ed opposizione e dimostrando un non comune senso civico ed attaccamento al territorio ed al suo sviluppo aveva votato unanime alla realizzazione dello stesso.

Purtroppo parte del’ area sita sul territorio di Campiglia Cervo ha obbligato l’intervento del consiglio comunale di quest’ ultimo che inspiegabilmente ha bocciato il progetto ed i finanziamenti regionali per la sua realizzazione.

A risposta delle varie critiche al indirizzo del sindaco di Campiglia Cervo, leggo una quantomai delirante lettera di giustificazioni nella quale lo stesso adduce a motivazioni burocratiche. Il mio parere signor Sindaco è sulla sua assoluta mancanza di volontà nel collaborare ad un progetto che altri hanno saputo individuare, cercando così di coprire l’ incapacità del comune da lei guidato nel formulare eventuali altre proposte o aderendo con alternativi progetti allo stesso bando.

Certo imputare a terzi eventuali errori burocratici è cosa molto più semplice che riconoscere le altrui capacità e collaborare per garantirne il successo.

Campiglia Cervo e Rosazza non sono poi così lontane non sarebbe stato un grande impegno per lei cercare un accordo. Forse sarebbe servita solo un po di buona volontà. Ma si sa, nascondere la testa sotto ad una montagna di sabbia è cosa apparentemente più semplice, anche se forse aveva dimenticato, esponenzialmente più pericolosa per la parte rimasta in superficie.

Nella sua risposta noto rabbrividendo il riferimento ad un incidente mortale nella pratica del ice climbing, purtroppo avvenuto anni fa ad una nostra convalligiana. Trovo assolutamente di cattivo gusto la strumentalizzazione dell’episodio da lei citato. L’Alpinismo, in tutte le sue forme, è soggetto a rischi che gli amanti di queste attività conoscono e accettano ogni volta che decidono di coronare il sogno di scalata. E queste scelte meritano rispetto. Non mi dilungo a proposito perchè non intendo utilizzare il caso in questione per avvalorare questa o quell’altra tesi. Mi limito a constatare che, seguendo l’esempio da lei riportato, probabilmente si dovrebbero chiudere le strade perchè in esse si verificano incidenti automobilistici, o vietare il gioco del calcio per evitare esponenziali pericoli verso i giocatori. Così mi spiego la ristrettezza e la mentalità lassista di alcune amministrazioni comunali. Credo comunque che il dovere di un Sindaco sia anche quello di prendersi delle responsabilità.

A conclusione della sua lettera Signor Sindaco leggo la dichiarazione sul fatto che durante il consiglio comunale lei si sarebbe comunque astenuto dal voto. Le ricordo che anche se le circostanze erano di ben altra importanza, nessuno ricorda più chi ha votato a favore della liberazione tra Gesù o Barabba, ma a distanza di oltre 2000 anni tutti ricordano ancora chiaramente il nome di Ponzio Pilato.

Alberto Busca

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