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Inquinamento, peggio di noi solo Torino
Biella è tra le Province più inquinate del Piemonte. Lo rivelano i dati di due centraline dell’Arpa installate in città, quella di via Lamarmora e via Don Sturzo. In particolare la prima ha rilevato livelli di concentrazione di biossido di azoto molto preoccupanti, fa peggio di noi solo la provincia di Torino. Leggermente migliore la situazione per quanto concerne le polveri sottili dette anche particolato pm10 rispetto ad altre zone del Piemonte. Anche a Biella il limite dei 35 superamenti annui è stato abbondantemente raddoppiato.
Biella è tra le Province più inquinate del Piemonte. Lo rivelano i dati di due centraline dell’Arpa installate in città, quella di via Lamarmora e via Don Sturzo. In particolare la prima ha rilevato livelli di concentrazione di biossido di azoto molto preoccupanti, fa peggio di noi solo la provincia di Torino. Leggermente migliore la situazione per quanto concerne le polveri sottili dette anche particolato pm10 rispetto ad altre zone del Piemonte. Anche a Biella il limite dei 35 superamenti annui è stato abbondantemente raddoppiato.
Una situazione drammatica che avvalora la tesi esposta sullo scorso numero di questo giornale da Graziano Piana, medico sentinella per l’ambiente, membro del servizio nutrizione oncologica del Fondo Edo Tempia e del Movimento Difesa Ambientale Biellese che ha lanciato un grido d’allarme: “L’inquinamento è responsabile dei numerosi tumori che si registrano nella nostra provincia”.
Secondo il medico “nel 1995 si stimava che l’inquinamento ambientale incidesse per solo il 2% sulla patogenesi della malattia neoplastica – ha spiegato -. Oggi è dimostrato un suo ruolo patogenetico nel 50% circa. Mentre per certi tipi di tumore lo stile di vita individuale e il tipo di alimentazione risultano assai importanti (tumore del colon retto ndr.), il ruolo dell’inquinamento alimentare è ancora non ben quantificabile per il cancro al pancreas. L’inquinamento aereo è strettamente correlato con la patogenesi del tumore al polmone. Biella presenta uno dei tassi più alti in Italia di adenocarcinoma polmonare in donne non fumatrici, a causa in primis del fumo di sigaretta ma con un ruolo sempre più importante del particolato (PM)”.
Mentre prosegue la battaglia di Piana contro il pirogassificatore di Andorno che potrebbe peggiorare ulteriormente una situazioen già di per sè molto difficile, la Regione Piemonte corre ai ripari con alcuni provvedimenti per migliorare la qualità dell’aria, fortemente malata.
A questo proposito è stata deliberata l’emissione di un bando che stanzia 13,5 milioni di euro per l’acquisto di autobus elettrici destinati al trasporto pubblico locale di linea nei circa 700 Comuni piemontesi e tutti i capoluoghi di provincia, dove nel triennio 2010-2012 l’Agenzia regionale per l’ambiente ha rilevato oltre 35 superamenti all’anno del valore limite giornaliero delle polveri sottili (50 microgrammi per metro cubo). La Regione finanzia il 90% della spesa sostenuta per ogni mezzo, per un importo massimo di 400.000 euro oltre Iva.
“Il tema dei superamenti dei limiti previsti dalla normativa sulla qualità dell’aria è ormai noto – ha rilevato ieri mattina il presidente della Regione, Roberto Cota, durante la presentazione del bando – E’ fondamentale intervenire con misure strutturali, tra le quali il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico”.
“Abbiamo ritenuto di destinare questi 13,5 milioni di euro – ha puntualizzato l’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello – per intervenire sulle zone del Piemonte che nel tempo hanno dimostrato delle criticità e testimoniare ancora una volta l’attenzione della Regione su un tema delicato come la qualità dell’aria che respiriamo. Questa misura rientra nelle indicazioni che la Commissione Europea ha elaborato nel libro bianco ‘Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile’, dove l’elettricità viene individuata come una delle principali opzioni disponibili per sostituire il petrolio. Oltre ad avere un’importante valenza ambientale, il bando contribuirà a rafforzare un comparto produttivo che vive un momento di grave difficoltà”.
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