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Il turismo che verrà

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Forse mi è sfuggito, ma quest’anno i giornali ci hanno risparmiato le implacabili articolesse sulle vacanze dei vip nel primo lungo ponte d’inizio giugno.

Forse mi è sfuggito, ma quest’anno i giornali ci hanno risparmiato le implacabili articolesse sulle vacanze dei vip nel primo lungo ponte d’inizio giugno.  Forse sono in crisi i due concetti.  Quello di vacanza, da “vacàntia” participio presente del verbo latino “vacàre” cioè essere vacuo, sgombro, libero, senza occupazioni, condizione in cui vive un numero sempre maggiore di biellesi che, per difendersi, a chi chiede cosa stiano facendo rispondono “sono in vacanza”, che fa meno impressione di “sono fallito, ho le pezze al culo, ho chiuso il negozio, sono in cassa integrazione, sono disoccupato, sopravvivo con una pensione di merda” e vuol dire la stessa cosa. 

Quello di vip, acronimo dall’inglese “very important person”, persona molto importante, qualifica da un lato inflazionata perché arbitrariamente attribuita a qualunque pirla abbia azzeccato un gratta e vinci o ghermito una poltrona da assessore all’aria impanata e fritta, dall’altro interpretabile come una delazione e una specie di esortazione a delinquere nei confronti di chi, in quanto vip, è in qualche modo corresponsabile del letame che ci piove addosso un giorno sì e l’altro anche.

Quest’anno le vacanze dei biellesi (e degli italiani) saranno perlopiù casalinghe, e non per questioni lessicali o concettuali ma proprio perché, come scrisse il poeta Arnaldo Fusinato da Schio (città tessile, era destino!), “il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca”.  Ed ecco che ad Oropa aumenteranno, complici Ostensione torinese e Passione sordevolese, le presenze.   Turismo in aumento anche alla Coop che, gratis, a turisti e villeggianti offre intrattenimento teatrale, cabarettistico, enogastronomico, sciampo e taglio quasi gratis, ricchi premi e cotillons.  Perfino all’ Esselunga e alla Bennet, altre note località turistiche biellesi,  i turisti pulluleranno.  Torrenti di montagna e di pianura, esponendo chiare e fresche acque finalmente  bonificate dalla chiusura delle fabbriche con i loro scarichi fetenti, rivaleggeranno con Rimini e Rapallo: ombrelloni e sdraio, bikini vertiginosi, qualche tetta al vento, aromi di olio solare misto trotafario.  Tutto gratis.    Bibite da casa, pane e mortadella e via: che ci vuole per sentirsi in vacanza.  Se poi qualcuno approfitterà della gita da Fontanamora per farsi, gratis, una bella sgambata notturna che nemmeno un costosissimo trekking himalayano, sopporti di buon grado le paranoie di chi ha nostalgia di una processione medievale con inni pallosissimi e preghiere a manetta.

Gratis è l’abracadabra delle vacanze biellesi 2015.  Vacanze casalinghe, di guerra come gli orti che garantivano la sopravvivenza e la pancia quasi piena.  Ah, poi c’è l’Expo milanese.  Mah!    
giulianoramella@tiscali.it

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