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Il parere sui generis del sindaco Ferraro sul pirogassificatore
Molto sui generis il parere del sindaco di Sagliano Micca, Mauro Ferraro, che testualmente afferma: “Come sindaco non posso oppormi all’eventuale costruzione dell’impianto, a fronte di permessi ottenuti nel rispetto della legge. Come privato cittadino, invece, dico assolutamente no: fino a quando non mi verranno date garanzie certe sugli effetti che l’impianto può avere sulla nostra salute, resterò totalmente contrario al progetto”.
Molte le affermazioni di autorità a favore o contro il pirogassificatore di Andorno. Tra quelle più vicine al luogo del contendere sono le dichiarazioni rilasciate da amministratori di paesi della Valle Cervo.
Molto netto il commento del sindaco di Miagliano Elso Mognaz, che individua il grave rischio di inquinamento nel territorio di una vallata chiusa tra le montagne a fronte di un business creato dai privati per i loro profitti personali.
Equilibrata e ponderata quella del possibile futuro sindaco Ivano Sighel di Tollegno che, oltre ad esprimere dubbi sul destino dei boschi e sull’individuazione della location scelta per l’impianto, sostiene la necessità del consenso dei cittadini.
Molto sui generis invece il parere del sindaco di Sagliano Micca, Mauro Ferraro, che testualmente afferma: “Come sindaco non posso oppormi all’eventuale costruzione dell’impianto, a fronte di permessi ottenuti nel rispetto della legge: il mio ruolo di amministratore pubblico mi impone di agire e ragionare così. Come privato cittadino, invece dico assolutamente no: fino a quando non mi verranno date garanzie certe sugli effetti che l’impianto può avere sulla nostra salute, resterò totalmente contrario al progetto”.
Ebbene, caro sindaco Ferraro, a Mombercelli in provincia di Asti la giunta ed il consiglio comunale, come cittadini e come amministratori, hanno emesso parere negativo a fronte di richiesta di installazione di un pirogassificatore sul loro territorio. Infatti, la giunta comunale, alla cui attenzione era stato sottoposto il progetto, ha espresso valutazione sfavorevole ed ha rimandato all’esame dell’intero Consiglio la delibera perché fosse discussa e messa in votazione dopo un’ analisi dei molteplici aspetti, tra cui quello di ricaduta sul territorio.
Si può supporre che l’impianto di Mombercelli fosse superiore ad un Mwh e richiedesse quindi l’approvazione dell’amministrazione. Si può anche supporre che dopo i primi no a grandi impianti, per la serie tipicamente italiana “fatta la legge, trovato l’inganno”, le installazioni proposte da privati siano tutte più piccole e non richiedano rigide procedure autorizzative da parte dell’amministrazione comunale.
Nonostante ciò la sua affermazione non regge: l’ha detto lei stesso, è un cittadino e come cittadino, appena si viene a conoscenza di un fatto importante per la comunità, si diffonde il più possibile. E quale persona più di un sindaco è in grado di informare la popolazione? Forse, come accaduto ad Andorno, non si vuole mettere al corrente la popolazione, forse la si vuole silente ed amorfa, forse la si vuole non partecipativa, alla faccia dell’articolo 18 della costituzione che prevede l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale… La richiesta di partecipazione dei cittadini alle decisioni e alle azioni che riguardano la cura di interessi di rilevanza sociale, ha la sua legittimazione nella nostra legge fondamentale, che prevede, dopo la riforma del Titolo V, tra l’altro anche il dovere da parte delle amministrazioni pubbliche di favorire tale partecipazione.
Ma forse in Valle Cervo molti preferirebbero tornare ai tempi della Carboneria e delle cospirazioni di eletti.
Deanna Gatta
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