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Il Monticchio: spartiacque tra la Valle Cervo e la Valsessera
Il Monticchio è posto a nord-ovest del bocchetto Sessera lungo la cresta spartiacque tra la valle Cervo e la Valsessera. L’itinerario proposto è un tranquillo e panoramico percorso ad anello adatto a tutti molto frequentato in qualsiasi periodo dell’anno ed in particolar modo in inverno con le ciaspole (con gli sci è invece da preferire la più diretta via di salita dalla Sella del Cucco qui descritta in discesa).
Corrado Martiner Testa è nato nel 1961 a Biella dove risiede. Diploma di Geometra, è titolare dell’Impresa Costruzioni Vallecervo Martiner s.r.l. che opera nel campo edile da oltre 100 anni. Frequenta assiduamente le montagne da oltre 30 anni ed è profondo conoscitore dei sentieri e delle creste del Biellese che percorre fin dall’adolescenza. Appassionato di fotografia, ha pubblicato articoli su diverse riviste specializzate a carattere sia locale che nazionale. Per la casa editrice Leone e Griffa ha curato la collana “Itinerari escursionistici nel Biellese” divisa in quattro volumi. Dal 2012 collabora con la nota casa editrice “Blu Edizioni” di Torino per la quale ha curato la guida “Passeggiate sulle montagne del Biellese” in commercio dal 2013 ed un analogo volume sulle Valsesia di prossima pubblicazione.
ANELLO DEL MONTICCHIO 1697 m
Il Monticchio è posto a nord-ovest del bocchetto Sessera lungo la cresta spartiacque tra la valle Cervo e la Valsessera. L’itinerario proposto è un tranquillo e panoramico percorso ad anello adatto a tutti molto frequentato in qualsiasi periodo dell’anno ed in particolar modo in inverno con le ciaspole (con gli sci è invece da preferire la più diretta via di salita dalla Sella del Cucco qui descritta in discesa).
Note tecniche
partenza: piazzale
Difficoltà: E
dislivello in salita:
tempo di percorrenza: ore
segnavia: F11 – E88
Accesso e parcheggio
Da Biella si risale
Itinerario
Attraversato l’asfalto si inizia l’escursione imboccando l’evidente strada sterrata interdetta al traffico veicolare e chiusa da una sbarra che seguiremo integralmente fino all’alpe Mosino. La carrareccia supera subito il modesto rio Mosino, lascia a valle alcuni vecchi edifici ormai in pessimo stato di conservazione e dopo aver attraversato il rio Monticchio, con un ampio semicerchio raggiunge la dorsale degradante dalla Colma Bella. Si prosegue tra la vegetazione restando sulla comoda stradina che per un breve tratto entra nell’ampio vallone drenato dal rio Malèt. L’occhio attento può scorgere le alpi Custodia e Machetto poste sul versante opposto lungo le pendici della cima del Bonom. Effettuato un tornante si ritorna sul crinale e si prosegue diagonalmente su pendii aperti e panoramici.
La camminata è piacevole e per nulla faticosa. Attraversate le pendici della Colma Bella e lasciata a monte la modesta alpe Teggia si giunge nei pressi di una bella cappella votiva posta in incantevole posizione su un bel ripiano erboso. Poco oltre, dopo un ultima curva si raggiunge l’alpe Mosino, tuttora caricata durante la bella stagione (
Il testo ricalca in gran parte quanto descritto nell’itinerario 3.19 della mia guida “Passeggiate sulle montagne del Biellese” edito dalla Blu Edizioni di Torino.
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