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Il lago di Viverone è minacciato dalla presenza di specie “esotiche”
Il lago di Viverone è minacciato dalla presenza di specie “esotiche”
Una grave minaccia per l’ecosistema è rappresentata dall’immissione, per mano dell’uomo, di specie “esotiche” che rischiano di compromettere l’ambiente naturale. Proprio come sta accadendo al lago di Viverone. «Da un po’ di mesi c’è anche qualcosa “di più” oltre alle varietà di uccelli, libellule, piante acquatiche ed altri organismi che popolano il lago e le zone umide ad esso collegate – spiegano le associazioni ambientaliste Lipu sezione di Biella e Vercelli, Società del Tarabuso e Legambiente Biella – Perché qualcuno ha deciso che gli habitat, seppure unici, dell’area, non sono sufficientemente attraenti ed ha pensato di inserire qualche animaluccio più “appariscente”, come una coppia di cigni neri e, da ultimo, una coppia di cigni collonero, i primi originari dell’Australia, gli ultimi arrivati dell’America meridionale».
Ma quali sono le principali insidie che comporta questa “pratica”? «Introdurre specie “esotiche” in un ambiente naturale rappresenta un grave pericolo per gli organismi autoctoni, ovvero naturalmente presenti nell’area, in quanto infrange un delicato ed antico equilibrio e, spesso, porta alla scomparsa delle specie “indigene” – proseguono le associazioni – Questo avviene perché le specie introdotte non hanno nemici naturali, si riproducono di più o più facilmente o portano con sé parassiti che, non tollerati dalle specie indigene, possono risultare letali. Effettivamente dovrebbe esserci un’autorità che vigila e tutela i luoghi protetti come il lago di Viverone, ma se gli enti sono inerti, per lontananza o disattenzione o inermi, per la difficoltà ad imporre dei vincoli, l’unica difesa può essere la conoscenza e la condanna morale».
Da qui l’importanza di insegnare alle nuove generazioni l’educazione ambientale e la tutela del territorio. «Se portate i vostri bambini al lago e loro con entusiasmo vedranno nuotare verso di sé cigni neri, bianco-neri o dei colori dell’arcobaleno, spiegate loro che è un grave errore, che gli adulti non dovrebbero pensare alla natura come ad un parco zoologico plasmato senza rispetto per appagare i propri infantili istinti o il desiderio di vedere incrementare la clientela – concludono – Fate loro conoscere la meraviglia insita anche nelle creature meno appariscenti. Solo investendo sulle nuove generazioni possiamo evitare di stravolgere il nostro mondo con errori grossolani».
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