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Il governo teme la terza ondata: così non si possono riaprire le scuole il 7 gennaio

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Le immagini degli assembramenti nelle piazze nel primo weekend senza particolari restrizioni nella maggior parte delle regioni italiane hanno preoccupato e non poco i rappresentanti

C’è da sottolineare, senza polemica, che non ci si poteva aspettare diversamente considerato il periodo pre-natalizio. I contagi, però, non accennano a diminuire in modo netto. Le misure intraprese a novembre hanno funzionato per rallentare la curva, ma la discesa sotto i 10mila casi ancora non c’è. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, rivendica la linea del rigore e si augura che anche gli altri ministri facciano altrettanto: “La mia posizione non cambia, è sempre stata cristallina, allentare le misure sarebbe un grave errore, bisogna chiudere, non aprire in questo momento. Merkel ha fatto bene decidendo il lockdown totale”.

La situazione nel mondo della scuola

Il 7 gennaio si dovrebbe ritornare in classe anche nelle scuole superiori con il 75% in presenza, il 25% tramite didattica digitale integrata.

La miccia che potrebbe far esplodere la terza ondata dagli effetti catastrofici per il sistema sanitario nazionale potrebbe essere proprio la riapertura delle scuole. Sui trasporti e sugli orari differenziati non ci sono grandi sviluppi, per il momento, e a preoccupare il governo c’è soprattutto la situazione che si verrà a creare con le festività natalizie. https://2bfa4379f8f5ca7ff0802bb4014c559c.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-37/html/container.html

Si evoca la parola lockdown totale, ma al momento la curva dei contagi, pur non in discesa, è piatta e non consente misure drastiche che non sarebbero capite adeguatamente dall’opinione pubblica.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, così come segnalano più parti, afferma che è fondamentale che la scuola riparta e che non vada richiusa subito dopo.

L’incubo di settembre, con il rientro dalle vacanze e la risalita dei contagi, è da scongiurare, ma per la riapertura delle scuole serve davvero un intervento deciso e coordinato di governo ed enti locali.

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