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Il Biellese non si arrende!
Gentile Direttore, mi piace segnalare la bella iniziativa di Confartigianato Biella che lunedì ha lanciato la sua SCUOLA D’IMPRESA, un progetto unico nel suo genere, che ritengo potrà essere un utile strumento per l’imprenditorialità biellese. Se pensiamo infatti concretamente a possibili chiavi di sviluppo e riscatto per il nostro territorio oggi non possiamo che confidare nel dinamismo delle imprese artigiane, dell’artigianato industriale e delle PMI.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Edgardo Canuto.
Gentile Direttore,
mi piace segnalare la bella iniziativa di Confartigianato Biella che lunedì ha lanciato la sua SCUOLA D’IMPRESA, un progetto unico nel suo genere, che ritengo potrà essere un utile strumento per l’imprenditorialità biellese.
Se pensiamo infatti concretamente a possibili chiavi di sviluppo e riscatto per il nostro territorio oggi non possiamo che confidare nel dinamismo delle imprese artigiane, dell’artigianato industriale e delle PMI.
Tali realtà costituiscono da sempre un importante fattore di crescita economica in tutta l’Europa, ed in particolare in Italia. L’evoluzione storica dell’imprenditoria artigiana è, infatti, fortemente legata a quella dello sviluppo dell’industria italiana, con radici comuni che sono rappresentate dalle capacità del singolo, dalle intuizioni, dalle relazioni intense tra attori locali e dalla coesione sociale.
Il variegato mondo di imprenditori artigiani, i quali sono già “sopravvissuti” agli anni bui delle “crisi petrolifere” degli anni Settanta, alla sfida della globalizzazione degli anni Novanta e, con grandi sacrifici, sono in procinto di superare anche l’odierna recessione, grazie alla loro capacità di essere “piccoli e flessibili”, alle loro produzioni innovative o di nicchia e a quella tradizione storico-economica e socio-culturale tipicamente italiana che affonda le sue radici addirittura nell’Età dei Comuni e nel Rinascimento. (cit.linkiesta.com).
Pur tuttavia, se osservato nei suoi aspetti organizzativi e nelle sue dinamiche imprenditoriali più complesse, il mondo artigiano ci appare essere un settore dell’economia italiana “ a modernità incompiuta”, nel senso che lo stesso non ha mostrato un percorso evolutivo chiaro verso una dimensione imprenditoriale che oggi risulta “vincente” sul mercato. L’impresa moderna ha, infatti, la capacità di controllare la concorrenza interna ed esterna, di operare su scala globale, di sfruttare le potenzialità dell’ICT (le tecnologie dell’informazione e della comunicazione), di disporre di tecniche gestionali e produttive altamente innovative, ecc.
Insomma l’impresa artigiana ha bisogno di essere inquadrata in un quadro di consapevolezza, competenza, visione imprenditoriale chiara, formazione e strategia.
Le imprese che hanno intrapreso un percorso di trasformazione verso forme organizzative più dinamiche e strutturate, oggi sono quelle che si affacciano con successo sui mercati internazionali (ricordo che circa il 20% delle esportazioni italiane proviene dal mondo dell’artigianato), che aumentano il loro fatturato, che creano occupazione.
Confartigianato con atteggiamento costruttivo e lungimirante sa che è indispensabile porre in essere adeguate policy di supporto. Nella scuola d’impresa si terranno corsi di approfondimento e qualificazione professionale nell’ambito delle diverse materie inerenti la conduzione dell’impresa (diritto commerciale, societario e tributario; diritto e pratica del lavoro; sicurezza, tecnica contabile; programmazione aziendale, marketing e comunicazione).
Si è detto giustamente durante la presentazione che condurre un’impresa è come condurre un’automobile: si hanno responsabilità sociali, civili, economiche che riguardano la vita ed i beni dell’imprenditore, della sua famiglia, dei suoi dipendenti, della collettività.
Iniziative come queste sono importanti per il nostro territorio perché sono indice di dinamismo e di un atteggiamento mentale positivo.
Quando penso a momenti difficili come quello che stiamo vivendo, mi piace ricordare ed in parte parafrasare un pensiero di Albert Einstein che, confermando il suo genio, diceva:
“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. Lavoriamo duro e facciamo emergere il meglio di noi.”
E’ con questo messaggio forte ma di speranza che voglio ringraziare Confartigianato per la sua vitalità e dinamismo che sono il segnale che il Biellese non si arrende!
Edgardo Canuto
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