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Il Biellese ha bisogno delle strade

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Se la scelta prospettata dal presidente Chiamparino, grazie alla preoccupazione degli amministratori Biellesi, è quella di posticipare di oltre un anno l’apertura dei cantieri della “Pedemontina”, non possiamo certo accontentarci di una cifra di indennizzo minima come quella prospettata in queste ultime ore, utile soltanto a risolvere qualche criticità.

Le strade del nostro Biellese, ovunque, da Nord a Sud, sono in estrema sofferenza, tanto da rendere complicate, dalla montagna alla pianura, le attività commerciali e produttive del territorio. Un isolamento che, inoltre, genera anche forti rischi sociali nei paesi e nelle frazioni che si trovano sempre più irraggiungibili.

La nostra provincia ha una priorità netta ed evidente: uscire da questa situazione al più presto. Lo chiede la gente a gran voce, da Pray a Vallanzengo come da Mottalciata a Candelo.

Con un milione e duecentomila euro si rischia, però, di metterci, nel migliore dei casi, soltanto una pezza. Non può, e non deve, essere così. La “Pedemontina” è un’opera importante, un risultato ottenuto con notevoli sforzi lungo gli anni passati. E se il traguardo del cantiere si deve allontanare nuovamente, può essere solo per poter compensare un bisogno collettivo, invocato da tutti gli amministratori e dai tantissimi cittadini che nel Biellese si stanno unendo in comitati spontanei.

Se la Regione libera 70 milioni di euro, il nostro territorio deve poter tornare funzionale come un tempo. Non ci possiamo accontentare di una mancia, visto che sul piatto della trattativa l’intero Biellese mette un’opera strategica di alto valore per le future logiche di quadrante, sacrificandosi ancora per qualche anno a venire.

Sappiamo bene che i conti della Regione lasciano ben poche altre possibilità. L’ho detto in ogni occasione che il Piemonte si trova, usando una metafora del presidente Chiamparino, in acque agitate e diretto verso uno stretto la cui uscita non è affatto scontata.

Proprio per questo motivo, e nel tentativo di contenere le strumentalizzazioni di parte, occorre che il Biellese, e tutte le sue componenti istituzionali e politiche, si confronti e decida quale soluzione intende perseguire. Solo se siamo realmente coesi abbiamo qualche speranza di evitare una situazione che rischia di diventare drammatica.

Vittorio Barazzotto

 

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