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Finti necrologi all’ingresso della sede Inps
Biella – Necrologi choc davanti alle sedi Inps di numerose città italiane. Ha coinvolto anche Biella la lugubre e discutibile iniziativa di Casapound.
Nella mattinata di mercoledì scorso sono apparsi dei falsi annunci mortuari – affissi durante la notte – all’ingresso di molte sedi territoriali dell’Inps, tra le quali anche quella di via Tripoli. Davanti all’ingresso, il personale ha trovato un pannello con gli “annunci mortuari” di chi aspettava la cassa integrazione.
Dura la reazione dei vertici nazionali e regionali dell’ente: «I necrologi riportano nomi, date e motivazioni del decesso di persone inesistenti con l’evidente scopo di danneggiare l’immagine dell’Istituto, intimidire i lavoratori, con la conseguenza di sollevare risentimenti ingiustificati da parte degli utenti. Si tratta di un atto vandalico che non solo danneggia l’immagine dell’Istituto e dei suoi lavoratori, ma costituisce un gesto di disprezzo verso le istituzioni tutte. Riteniamo scandaloso questo attacco alla principale istituzione italiana a tutela del welfare nazionale».
A maggior ragione alla luce degli imponenti sforzi fatti dal personale negli ultimi mesi, di fronte all’aumento esponenziale delle richieste di cassa integrazione in deroga, passate a livello regionale da una media di un centinaio nel periodo considerato, a circa 120mila.
«L’Inps fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 si è riorganizzato per far fronte alle enormi necessità determinate dalle decisioni del Governo e del Parlamento – rivendicano dall’istituto -, che hanno introdotto nuove prestazioni a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese. Nel contempo i lavoratori dell’istituto hanno garantito, in un contesto economico e sociale molto complesso, anche il regolare pagamento delle prestazioni ordinarie nella consapevolezza di rappresentare una risorsa essenziale per milioni di persone in difficoltà. L’Inps con i suoi dipendenti non si lascerà intimidire e continuerà a lavorare nei prossimi mesi con la massima energia ed impegno per garantire i servizi e servire il Paese. In ogni caso, tuteleremo la nostra immagine e la sicurezza dei nostri dipendenti in tutte le sedi necessarie, comprese quelle giudiziarie».
L’episodio, così come nelle altre città italiane coinvolte, è stato segnalato alle forze dell’ordine. A Biella sono intervenuti gli agenti della Digos, coordinati dal commissario capo Corbetta.
Sui responsabili a livello nazionale non ci sono dubbi, dato che Casapound Italia ha rivendicato l’iniziativa sulla propria pagina di Facebook.
«Centinaia di manifesti funebri sono stati affissi dai militanti di CasaPound Italia davanti alle sedi INPS in decine di città italiane – si legge sulla pagina del gruppo neofascista -. L’intento è denunciare la morte dell’economia italiana e di migliaia di piccoli e piccolissimi imprenditori, messi in ginocchio dalle politiche governative e “giustiziati” dai disservizi, dai ritardi e dall’incapacità di gestire i pochi aiuti statali da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale». «L’Inps – si legge poi in una nota stampa – dovrebbe essere l’ente pubblico di maggior sostegno ai lavoratori e agli imprenditori in questo momento di profonda recessione. E invece non soltanto si è fatta trovare impreparata a fronteggiare l’emergenza, ma addirittura ha aggravato una situazione già critica. Da un lato con i disservizi telematici, dall’altro con la lentezza nella lavorazione delle pratiche».
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