Attualità
Emergenza freddo 2020/2021: servizio attivo dal 18 novembre
Non può che essere un’Emergenza Freddo stravolta quella dell’inverno 2020/2021. Stravolta nell’organizzazione, ma ferma e costante nel perseguimento dello scopo per cui nasce: la tutela delle persone ai margini, quando le temperature notturne si fanno rigide. Il Covid19, scombinando le carte, ha obbligato tutti a percorrere in velocità e in urgenza nuove strade.
Il punto fermo della Pronta Accoglienza nel periodo invernale resterà il Centro Borri di vicolo del Ricovero (il dormitorio), che offrirà 15 posti anziché 20 (riduzione imposta per il rispetto delle norme di distanziamento), grazie alla disponibilità al rinnovo in comodato d’uso gratuito al Consorzio IRIS da parte della Cooperativa Anteo.
Ai 15 posti del Centro Borri, si affiancheranno ulteriori 10 posti in accoglienza diffusa, in strutture reperite da Caritas, come già sperimentato positivamente lo scorso marzo. Dieci posti anziché i consueti 20 aggiuntivi (sulla base dei dati attuali si valuta che possano essere sufficienti, molte persone storicamente senza dimora sono state “sistemate” nei percorsi housing first del progetto Accoglienza Plurale). Si allestirà, inoltre, uno spazio diurno, dalle 14 alle 1, presso i locali della Casa dei Popoli e delle Culture di via Novara, sempre in locali Caritas, per chi non ha un posto dove stare durante il giorno (la priorità sarà data agli ospiti del dormitorio), offrendo un luogo caldo, opportunità di socializzazione e monitoraggio delle condizioni di salute.
La spesa di questa nuova modalità di Emergenza Freddo avrà dei costi stimati per circa 47.000 euro, di cui: 30.000 per il personale per gestione spazio diurno e monitoraggio accoglienza diffusa, 8.500 per gestione, pulizia e sanificazione strutture, 7.000 euro per pasti veicolati, 1.500 euro per kit igiene, indumenti invernali ed effetti letterecci.
A livello di budget 8.000 euro arriveranno dal residuo della raccolta fondi dell’anno precedente, 5.000 euro dalla Città di Biella, 2.400 dal Consorzio IRIS, 1.300 dal CISSABO, 2.000 da CRI Biella, 2.000 da Caritas. Inoltre 15.000 euro sono stati stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per la Coop. Maria Cecilia e, come ogni anno, si auspica che nuovamente i Biellesi aderiscano alla raccolta fondi che sarà promossa dall’Associazione La Rete a nome di tutti i partners del progetto.
L’ASL BI provvederà, come di consueto, a mettere a disposizione vaccini antinfluenzali per tutte le persone senza dimora e in situazione di marginalità.
Sono sottoscrittori del Protocollo Emergenza Freddo: Città di Biella, Consorzio I.R.I.S., CISSABO, Caritas Diocesana Biella, ATS Accoglienza Plurale (capofila coop. Maria Cecilia), Croce Rossa Italiana sez. Biella, Centro Territoriale per il Volontariato, ASL BI, Gruppi di Volontariato Vincenziano, ACLI Biella, Associazione Papa Giovanni XXIII di Biella, Associazione La Rete, Associazione Tunka.
A fronte della previsione dell’abbassarsi delle temperature, il potenziamento della pronta accoglienza è già partito la sera del 18 novembre offrendo accoglienza a dieci persone e lo spazio diurno si è reso disponibile dal pomeriggio del 19 novembre.
Nelle otto edizioni precedenti nessuno richiedente riparo è rimasto fuori. Anche quest’anno tutti i soggetti aderenti alla rete dell’Emergenza Freddo si auspicano, con l’aiuto della comunità Biellese, di raggiungere lo stesso obiettivo.
Chi volesse contribuire può fare un bonifico al seguente IBAN IT 66B0609022300000013890039 intestato all’Associazione La rete.
EDIZIONE 2019/2020: numeri e riflessioni.
In chiusura, a metà marzo, le 17 persone accolte presso l’ex pensionato uomini sono state prontamente collocate in soluzioni in accoglienza diffusa, grazie alla collaborazione con il Terzo Settore (Caritas, Coop. Maria Cecilia in primis). Fondamentale la collaborazione con i volontari della Croce Rossa di Biella, che hanno fornito un supporto essenziale agli operatori del dormitorio al momento dell’apertura serale per gestire il cambiamento delle modalità di accesso. La misurazione della temperatura, l’obbligo di igienizzare le mani, di tenere la mascherina, il distanziamento: regole essenziali, ma difficili da far accettare in un momento in cui la tensione, inevitabilmente, saliva, insieme allo spaesamento e alla paura di ospiti e operatori, davanti a tutto quello che stava succedendo. La presenza di persone in divisa, una divisa riconosciuta come la divisa della tutela della salute di tutti, ha reso i volontari di Croce Rossa un aiuto davvero importante in quella prima fase di lockdown.
Il 25 marzo, sempre in urgenza, in un momento dove lo slogan era ‘Io resto a casa’ si è provveduto ad allestire uno spazio diurno per chi una casa non l’aveva. Di nuovo, vincente il lavoro di squadra tra Terzo Settore (Caritas e coop. Maria Cecilia in primis, dell’ATS Accoglienza Plurale) e Consorzi socio assistenziali IRIS e CISSABO.
A fronte della situazione, l’unica strada percorribile è sembrata il potenziamento dei percorsi housing first, grazie alla collaborazione tra pubblico, privato e enti caritativi per dare una casa a chi era per strada. Gli ostacoli e le difficoltà non sono stati pochi, in quanto vi sono criticità strutturali non superabili solo a livello locale, ma si è riusciti a passare dai 15 progetti attivati a livello sperimentale a fine 2019 ai 31 dello scorso fine agosto: un numero davvero ragguardevole se paragonato ai numeri di altre realtà ‘provinciali’ a livello regionale.
Questo è stato possibile anche grazie allo stanziamento ulteriore di fondi da parte dei Consorzi IRIS e CISSABO, della integrazione di fondi europei a disposizione degli enti dentro un disegno “convergente” e sinergico, e la messa a disposizione, tramite la coop. Maria Cecilia (capofila ATS Accoglienza Plurale) di fondi specifici da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e della Compagnia di San Paolo.
Anche una piccola parte dei fondi raccolti per l’Emergenza Freddo 2019/2020 è servita per sostenere questa seconda parte ‘sperimentale’ del progetto, nel periodo di marzo e aprile, per complessivi € 2.000.
Consistente il residuo pari a circa € 8.800, messo a disposizione dell’edizione 2020/2021 a fronte di una raccolta fondi di € 15.700, segno della forte solidarietà che il nostro territorio sa esprimere.
—–
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook