Attualità
E’ un falso la notizia che in Liguria non vogliono i turisti lombardi e piemontesi: la smentita dell’assessore al Turismo
E’ un fake il “no” dei liguri ai turisti lombardi e piemontesi di cui si è tanto parlato nei giorni scorsi. La smentita arriva dallo stesso assessore regionale al Turismo Gianno Berrino che ha risposto a una imprenditrice e influencer ligure che aveva rilanciato la notizia su instagram.
“Signora, visto che auspica che qualcuno smentisca la notizia – scrive l’assessore – lo faccio io direttamente, a nome di tutti i liguri: i messaggi che ha ricevuto, che parlano di fantomatici rifiuti di prenotazioni di turisti lombardi e piemontesi da parte di nostri albergatori, sono sciocchezze. La sua nutrita platea di follower meriterebbe di ricevere informazioni più controllate. Amplificare voci senza fondamento come queste potrebbe recare danno a un territorio che sta cercando di ripartire, come tutto il Paese. Lei dice di amare la Liguria, ha anche casa a Portovenere: sa bene dunque che qui tutti i turisti sono i benvenuti, da qualsiasi parte d’Italia e del mondo provengano, e che certi cliché cabarettistici sono solo simpatici tormentoni, niente di più. A tutti diamo l’occasione di gustare al meglio la bellezza del nostro territorio. Prima di lanciare strali su una regione, sui suoi abitanti e in special modo su imprenditori che stanno uscendo da un momento difficilissimo, e che non aspettano altro che i flussi turistici riprendano per poter continuare a lavorare, a vivere e a garantire lo stesso ai loro dipendenti, controllerei meglio la qualità e la provenienza dei messaggi che riceve in privato. Non ci meritiamo maldicenze gratuite come questa”.
Sono invece reali i problemi di traffico lungo la rete autostradale regionale tanto che il governatore Giovanni Toti ha messo in mora il ministero dei Trasporti per chiedere i danni provocati dai problemi della rete autostradale, interessata da numerosi cantieri. “È in corso un doloso piano scriteriato – ha detto parlando dei cantieri – per rimediare a decenni di inerzia in una sola mensilità alla fine del lockdown”.
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