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Drammatico appello di un nostro lettore: tra cacciatori e cinghiali non possiamo più uscire di casa

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Pubblichiamo per intero l’appello di un nostro lettore.

“CINGHIALI e CACCIATORI – PRIGIONIERI IN CASA”

Pubblichiamo per intero l’appello di un nostro lettore.

“CINGHIALI e CACCIATORI – PRIGIONIERI IN CASA”

Ferrere, Colongo, Franzoi, ecc.. Tutte frazioni situate su propaggini che scendono dalla Rovella. Qui ormai le vallete sono diventate terra di cinghiali; uscire di casa non solo di notte, ma anche di giorno, è diventato un rischio. Gli orti, i frutteti e i prati sono devastati al punto che non è più possibile neppure tagliare l’erba. Solchi alti anche 30-40 cm con le zolle sollevate e rovesciate.

Animali che fino a pochi anni fa non si erano mai visti se non in tv o sui libri. Poi qualcuno ha pensato bene di popolare per il proprio divertimento (caccia) queste zone. Ora si organizzano squadre per le battute 3 gg la settimana (mercoledì, sabato e domenica) ed è molto pericoloso andare in giro nei boschi e nelle campagne anche se di proprietà. Si rischia si beccarsi una pallottola (non una rosa di pallini per fagiani) che potrebbe ucciderti anche a 200-300 mt. Le più elementari misure di sicurezza (distanza di 120mt dalle case) non vengono rispettate. Questa settimana siamo dovuti ricorrere all’intervento dei Carabinieri di Bioglio perché a Valle San Nicolao si sparava molto vicino alle abitazioni.

Pensiamo che la tassa pagata dai cacciatori per il loro divertimento non valga la vita di una persona, come di recente è tristemente successo. Non basta mettere cartelli di avviso di pericolo per sentirsi a posto con la coscienza in caso di incidenti.

Una situazione che, nata da un’idea irresponsabile e poi mal gestita, è diventata insostenibile. E dalla quale, purtroppo, non si vede via di uscita.”

Distinti saluti.

Colongo Edi

 

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