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Ci resta la festa della vacca

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Qualcuno in campagna elettorale usò lo slogan: la Biella addormentata… dimenticandosi volutamente o no di sottolineare “ nel bosco”. In effetti Biella era addormentata e lentamente grazie ad un’estate piovosa e anomala si sarebbe ricoperta di foglie, rami, acacie, erbe e arbusti. Nessun principe da allora riuscì a raggiungerla, sbagliando puntualmente direzione in ogni rotonda celata dal magico verde delle casse provinciali.

Sempre più immersa in un sonno letargico Biella dovette lentamente rinunciare anche ai sette nani, licenziati a marzo, riassunti in campagna elettorale e definitavamente lasciati alla cassa integrazione e ed alla successiva disoccupazione. Biella ha continuato a riposare. Il principe Gilberto Pichetto di Gifflenga ha provato a chiedere grazia alla Madonna Nera, riunendo sui monti d’Oropa maghi e profeti …ma niente, se non l’attestazione d’essere principe nella dichiarazione di redditi e terreni in una terra di disoccupati e disperati.

Ci ha provato la Lega chiedendo agli immigrati di lasciare questa terra alla sua tranquilla fine, ci ha provato la sinistra ripopolando non i negozi ma le loro entrate di gente fuggita dall’Isis per finire tra i guerriglieri della Tasi e dell’Ires.

Ora il disperato tentativo di risvegliare la Biella facendola partecipe del grande gioco finalizzato a dare un nome all’ospedale.

Un filone prosaico studiato a tavolino, iniziato con i contributi lasciati a Oropa ed al Duomo dall’uscente assessore Pichetto con la scritta: non vi promettiamo lavoro, ma un bel posto dove pregare di trovarlo.

Ed oggi, finite le preghiere, la volontà di far si che l’unica azienda che segna ancora entrate ( parliamo del Pronto Soccorso) sia nominata da chi avrebbe sperato di dare nome ad un lavoro.

Sembrava essere la situazione peggiore che questa povera principessa decaduta potesse sopportare…forse;

fino a quando su grandi manifesti e titoli di giornale non è arrivata la più nobile delle scritte: Vacca che festa.

Ora, lasciando alla vacca il nobile compito di liberare i prati dalle erbe estive, credo che la festa alla Biella addormentata l’abbiano già fatta… e senza l’albo delle unioni civili di principi non ne vedremo per un bel po’…

Alberto Scicolone

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