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Cavicchioli contro Berchi, chi ci marcia su Oropa?
Mentre gli onanisti della rete e dei blog si accapigliavano sul vulnus recato alla città e ai cittadini di Biella dal sindaco Cavicchioli nel partecipare con fascia tricolore alla funzione religiosa che ad Oropa a fine agosto accompagna la tradizionale simbolica chiusura dei cancelli, nessuno ha notato e sottolineato l’ammonimento che il rettore Michele Berchi a fine funzione ha lanciato agli astanti: Oropa è un luogo di fede, non di turismo. Niente di nuovo sotto il sole: da sempre il sindaco di Biella (con fascia e mazza) rappresenta città e cittadini nella funzione religiosa di fine stagione, e da sempre il rettore prima dell’ite missa est ricorda all’inclita e al colto che ad Oropa si va a pregare, non a sgavazzare.
Perché stavolta l’interpretazione di rituali che si ripetono uguali nel tempo dovrebbe essere diversa? Perchè, dicono i tautologi dell’etica comunale laica, diverso è il contesto, e diverso l’uomo/sindaco descritto, in questa sua intollerabile caduta di stile, come baciapile, riverente le sacre icone e i paramenti, graveolente d’incenso, ossequiente (l’inchino) il potere religioso metafisico e anche no. Esageruma nen direbbe il Tamlin dal Muceutt (Favaro) che a l’Urupa praticamente ci vive. E invece no, esagerar si deve perché il gioco a chi le spara più grosse, e più sceme, è quello che oggi regge il Paese da Trieste in giù. E allora ci mettiamo anche noi del nostro chiosando l’affermazione del rettore: a Oropa si prega e non si fa turismo. Secondo dati recenti i pellegrini oranti di Oropa rappresentano a malapena il trenta per cento dei frequentatori del santuario; l’altro settanta per cento è varia umanità attirata più dalla polenta concia che dalla madonna nera. Turisti.
Da bruciare o affogare nelle gelide acque del torrente? No, forse da rieducare secondo la Weltanschauung berchiana. Michele Berchi, prete rotariano, è un alto grado della gerarchia nazionale di Comunione e Liberazione. Con lui di CL nel consiglio d’amministrazione di Oropa stanno l’amministratore delegato di parte religiosa don Giovanni Panigoni e, pare secondo recente conversione, quello di parte laica Giancarlo Macchetto. Niente niente che la vecchia business oriented Comunione e Ristorazione sta pensando di allargare al comprensorio oropense la propria influenza? Che non sarebbe comunque male vista l’efficienza e il successo che ne accompagnano le iniziative imprenditoriali. Una pista per quod e fuoristrada realizzata dall’impresario amico dell’altissimo gerarca vaticano (oggi in ombra in seguito a purga francescana) che colleghi Oropa al lago del Mucrone. Una diversa (e diretta?) gestione dei polentifici, delle trattorie e dei ristoranti, oltre che del bric a brac dei negozietti di souvenir. Il catalogo delle puttanate potrebbe continuare, ma sarebbe interessante che ad arricchirlo fossero quegli stessi esperti di dietrismo che hanno crocifisso Cavicchioli con sottopancia tricolore in chiesa. Noi aspettiamo nell’andreottiana convinzione che a pensare male si fa peccato, ma ci s’azzecca quasi sempre.
giulianoramella@tiscali.it
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