Seguici su

Senza categoria

“Candelo non merita più il titolo di città”

Pubblicato

il

A cosa serve avere ancora il titolo di “Città”. Per manifestazioni ed eventi? Per riempirci la bocca? Per tutto il resto, per le cose importanti non è servito a nulla, anzi piano piano il Comune ha perso importanti servizi a discapito dei candelesi.

Riceviamo e pubblichiamo.

Gentile Sig.ra Sindaco,

con questa lettera aperta vogliamo portare alla Sua attenzione alcune considerazioni rispetto l’attuale situazione della nostra Comunità.

Nel 2001, in virtù del Suo intervento, il nostro Comune di Candelo ottenne il titolo di”Città” con Decreto del Presidente della Repubblica. In questi anni si è fatto un gran vanto di questo riconoscimento, soprattutto in campo turistico?culturale; cercando di elevare Candelo ad un rango superiore e facendolo uscire, secondo Lei, dall’anonimato che questo aveva sino a pochi anni prima. Lei stessa ha sovente dichiarato che “Candelo prima era un puntino sulla mappa ed ora invece è un luogo conosciuto a livello regionale”.

Sino a qui siamo concordi con lei e soprattutto con lo spirito di voler vedere la nostra municipalità brillare ed essere ai primi posti in più ambiti. Poi però ci sono delle doverose valutazioni da fare, soprattutto oggi che vediamo attorno a noi tanta difficoltà. Innanzitutto dobbiamo chiederci quanto dal 2001 ad oggi Candelo sia migliorata, non a livello di visibilità, ma semmai di vivibilità. E’ questo che conta, è questo che fa la differenza per i candelesi. Un paese conosciuto è un paese che attira turisti,vero, ma se poi sul turismo, per varie ragioni, non riusciamo a viverci allora ci permetta di dire che conta ben poco! Quello che conta invece è la qualità della vita che Candelo può offrire ai candelesi!

In teoria dopo aver ricevuto il titolo di Città molte cose, sulla carta, sarebbero dovute migliorare. Ci si aspettava più servizi e più efficienza, perché giustamente se si è una Città e non più un semplice “comunello biellese” tutto cambia e dovrebbe cambiare in meglio. Ma è veramente andata così? Non ci pare proprio, anzi Candelo ha perso molto più di quanto guadagnato:

  1. Avevamo un centro giovanile di aggregazione, prima gestito dall’Associazione Progetto Giovani e poi passato in gestione diretta al Comune, luogo che ha visto passare centinaia di ragazze e ragazzi ed unico nel biellese. Il centro è stato chiuso nel suo primo mandato come Sindaco, senza trovare alternative che potevano e dovevano essere ormai trovate.
  2. Avevamo un servizio mensa alle scuole medie. Il servizio è stato eliminato perché il Comune non ha voluto farsi carico di poco più di 5.000 Euro per garantirlo e si poteva evitare che i genitori optassero per non proseguirlo. Lei era Vice?Sindaco.
  3. Avevamo un servizio di scuolabus. Abolito per motivi economici e perché poco utilizzato; ancora una volta senza fornire servizi alternativi ai candelesi. Lei era Vice?Sindaco.
  4. Avevamo un asilo nido, recentemente chiuso per accorparlo con Gaglianico. Contestiamo, non l’idea di avere servizi convenzionati nel percorso dell’Unione dei Comuni, bensì la mancanza di corretta comunicazione con utenti e operatori, oltre alla poca considerazione delle proposte alternative fornite e il poco tempo in con cui si è voluto decidere. Amministra da 15 anni e non si è riusciti a trovare valide soluzioni, a parte l’eliminazione del servizio? Cosa ne sarà della struttura? Un altro servizio perso e Lei, ancora una volta, è responsabile in quanto Sindaco.
  5. Avevamo ben più di 8.000 abitanti. Ora siamo in continua caduta libera, attestandoci nel 2015 intorno a 7.750. Senza servizi cosa vogliamo offrire? Come possiamo pensare di essere attrattivi per nuovi residenti?

Perché è successo tutto questo in questi anni di Sua amministrazione? Secondo noi è mancata una visione organica, un’attenzione al futuro di Candelo e alla generazioni future. Si è scelto di puntare sempre e solo sul Ricetto e su manifestazioni collegate, pur importanti e belle, senza mai domandarsi che cos’altro si poteva fare per Candelo, senza pensare ad altre attività, senza pensare di dare una conformazione urbanistico?edilizia ? vedi alla voce recupero dei Nuclei di Antica Formazione ? al paese più conforme alla vocazione turistica.

Di fronte a tutto ciò, capirà, che è ben più che lecito domandarsi a cosa serva avere ancora il titolo di “Città”. Per manifestazioni ed eventi? Per riempirci la bocca? Per tutto il resto, per le cose importanti non è servito a nulla, anzi piano piano il Comune ha perso importanti servizi a discapito dei candelesi!

Per tutto questo noi pensiamo che Candelo non sia più degna di tenere il titolo di “Città” e debba restituire questo onore nella mani del Presidente della Repubblica; apriamo gli occhi, il sogno è finito! Siamo ormai un Comune come tanti altri, con gravi difficoltà di bilancio e le notizie di insoluti per un ammontare di circa 500.000, ovvero tasse e imposte comunali non pagati, ne sono un esempio, oltre che una presa in giro per chi ha sempre pagato. Una spia d’allarme, gravissimo frutto di una mancanza di controllo puntuale e di una responsabilità politica?amministrativa che sta in gran parte sulle spalle di un Sindaco Amministratore da più di 15 anni. Come può affermare oggi che non lo sapeva? Dopo essersi accaniti su chi non pagava la mensa ci si è dimenticati di chi non pagava IMU, TASI, TARI, ecc.? Creando così ulteriori danni per le casse comunali e, quindi, per i Candelesi.

Sinceramente il titolo di “Città” non ce lo meritiamo proprio più. “Restituiamo” la Corona muraria d’oro e torniamo a chiamarci semplicemente “Comune di Candelo”, siamo sicuri che nulla cambierà, nel quotidiano, per i candelesi.

Cordiali saluti,

I consiglieri comunali di “Candelo Città Possibile”
Renzo Belossi, Erika Vallera, Silvia Girardi

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook